Demon Slayer – L’allenamento dei Pilastri, la recensione: i preparativi in attesa del gran finale

Demon Slayer - Verso l’allenamento dei Pilastri

La nuova stagione di Demon Slayer racconta la quiete prima della tempesta, ma gli ultimi due episodi – e gli ultimi minuti in particolare – prefigurano tutte le difficoltà che affronteranno gli ammazzademoni nell’appena annunciata trilogia cinematografica.

Sembra ieri quando guardammo per la prima volta Crudeltà, primo episodio della prima stagione. Oggi, a oltre cinque anni di distanza, possiamo dirlo: abbiamo assistito all’ultima stagione di Demon Slayer. Non ci saranno infatti altri episodi dell’anime basato sul manga di Koyoharu Gotōge, perché a coprire l’arco narrativo Infinity Castle sarà una trilogia cinematografica. La quarta stagione (L’allenamento dei pilastri) ha invece debuttato su Crunchyroll dal 12 maggio al 30 giugno 2024.

Come considerare gli otto nuovi episodi? Sicuramente veicolano un’atmosfera di quiete, un periodo intermedio che prefigura il caos dell’imminente epilogo; tuttavia, focalizzare l’analisi al titolo dell’arco narrativo – che suggerisce staticità preparatoria – appare riduttivo. Tra stilemi dell’horror, un rinnovato ruolo di Tanjiro, il costante desiderio di guardare al futuro e una lucida analisi del mondo interiore dei nove migliori ammazzademoni, è evidente come L’allenamento dei Pilastri sia molto di più. Senza contare le splendide animazioni dello Studio Ufotable, che raggiungono il picco creativo in concomitanza dell’episodio 04×08 I Pilastri riuniti.

Non tutti sanno che la proiezione cinematografica della prima puntata (Per sconfiggere Kibustuji Muzan) ha debuttato al cinema il 22 febbraio, due mesi e mezzo prima della parte restante. Per un approfondimento dei primi quarantotto minuti dell’arco narrativo, non perdetevi la nostra recensione di Demon Slayer – Verso l’allenamento dei Pilastri.


Tra slice of life e horror


Già il titolo suggerisce come gli otto episodi siano un momento di preparazione, un periodo in cui Tanjiro e gli altri ammazzademoni, più che impegnarsi in scontri sanguinolenti, si preparano a tutti quelli che verranno – e, perché no, si rilassano dopo il terribile scontro con Gyokko e Hantengu nella stagione precedente. Si riscontra quindi una pace generalizzata, durante la quale Inosuke e Zen’itsu non mancano di aprirsi nelle loro esilaranti gag.

Tuttavia, ridurre i nuovi episodi di Demon Slayer a un mero slice of life sarebbe riduttivo. Viceversa, numerosi sono gli elementi che alimentano il climax: basti pensare alla sensazionale scoperta di due Pilastri nel primo episodio, o ai ricorrenti stilemi dell’horror che si rifanno all’estetica gotica da un lato, liminale dall’altro; come se non bastasse, Sanemi Shinazugawa e Obanai Iguro (rispettivamente Pilastri del Vento e del Serpente) testimoniano il risvolto più macabro dell’esercito di Ubuyashiki. Con le loro personalità violente e a tratti sadiche, infatti, sottolineano un’instabilità interna che dev’essere sanata prima della resa dei conti; oppure alimentata, per combattere il nemico ad armi pari? La risposta non è ovvia; di certo, Iguro non mancherà di testare il povero Tanjiro con una prova strettamente legata al concetto…

Demon Slayer - Verso l’allenamento dei Pilastri

In tal senso concorrono due elementi: il Castello Infinito, sempre più centrale via via che la narrazione procede; il comparto tecnico dello studio Ufotable, che non si limita a toccare i picchi qualitativi delle stagioni precedenti, ma, al contrario, si spinge ancora oltre in una retata sperimentale con ben pochi precedenti nel mondo della narrazione. Citiamo in particolare l’operazione magistrale e in salsa glitch dell’ultimo episodio, che ha l’ulteriore vantaggio di arricchire le scene già viste nel post-credits precedente.


Mente e cuore dei Pilastri


L’allenamento di Tanjiro procede in questo modo: svolge la sua preparazione sotto l’occhio vigile di un Pilastro, dopodiché, una volta che ha raggiunto un determinato obiettivo – sia esso pratico o più astrattamente filosofico –, procede col prossimo. I nove ammazzademoni più illuminati hanno personalità e tecniche molto diverse, perciò non sorprende che Tanjiro estrapoli insegnamenti da ciascuno di essi.

Demon Slayer - Verso l’allenamento dei Pilastri

Una struttura simile ha numerosi vantaggi. In primo luogo, testimonia il cambiamento fisico e psicologico dei Pilastri alla luce delle tre stagioni precedenti. Ci riferiamo in particolare a Tengen Uzui, il quale, sulla scia del suo inconfondibile stile, coglie perfino l’occasione di un Taisho Secret per svelare sorprendenti retroscena sull’Entertainment Distric Arc.

In secondo luogo, approfondisce il loro mondo interiore in un’analisi a trecentosessanta gradi. Il manga di Koyoharu Gotōge e la successiva trasposizione animata, sapientemente, colgono l’occasione per alternare l’allenamento pratico a momenti più intimi che avvengono il più delle volte in un contesto spaziale differente. Così Tokito Muichiro affronta Tanjiro in una sfida a dir poco bizzarra, Shinazugawa Sanemi ha un litigio con una persona a lui cara, Tomioka Giyu svela un segreto risalente ai primi episodi della prima stagione, Himejina Gyomei si apre in un lungo ricordo che eleva la narrazione a picchi inarrivabili. Ma la rivelazione più scioccante arriva da Iguro Obanai!

In terzo luogo – e lo aggiungiamo con tristezza – lo scopo di un’operazione simile appare evidente: aumentare l’empatia del lettore per i nove Pilastri, così da rendere le loro morti ancor più struggenti. In vista di uno scontro totalizzante, in cui nessun personaggio è al sicuro e la possibilità di perire in combattimento come Rengoku è dietro l’angolo, il conflitto interno non può che risentirne positivamente – almeno da un punto di vista narrativo. Per il povero spettatore è tutto un altro discorso…


Tanjiro come guida


Ricordiamo benissimo il primo incontro tra Tanjiro e i Pilastri, quando il giovane protagonista, accusato di difendere un demone, era impossibilitato nei movimenti e costretto ad assistere alle angherie inflitte alla sorella Nezuko. Ora le cose sono cambiate: dopo lo scontro con Daki, Gyutaro, Gyokko, Hantengu e tutti gli altri antagonisti, la reputazione di Tanjiro agli occhi degli altri è drasticamente migliorata.

Le sue esperienze passate, unite agli ottimi risultati durante l’allenamento, alla premura verso il prossimo e ai consigli che non manca mai di dispensare, fanno sì che l’ex venditore di carbone sia un punto di riferimento per tutti gli altri adepti. E non soltanto sul piano pratico, ma anche (e soprattutto) umano. Questo comporta una buona dose di nevrosi per i suoi compagni di allenamento.

«Vuol dire che bisogna avere la sua resistenza assurda per affrontare una Luna Crescente?» pensa un personaggio, mentre un altro aggiunge: «Per noi è impossibile. Affrontare un precedente Pilastro è una roba troppo grossa per noi!» O ancora: «Persone mediocri come noi mi sa che non possono mai capire…» Tuttavia, la dedizione di Tanjiro è talmente alta da superare le difficoltà sulle quali viene applicata e, infine, rovesciarsi nel suo opposto: motivazione. «Ci avete dato speranza!», «Mi allenerò duramente e diventerò più forte!», «Ecco perché ci impegneremo per diventare abbastanza abili ed essere almeno d’aiuto a voi!»

Demon Slayer - Verso l’allenamento dei Pilastri

Al contempo, il rinnovato status di Tanjiro gli permette di influenzare perfino il comportamento dei Pilastri: di fronte ai loro comportamenti scostanti e, perché no, inefficaci riguardo il vero obiettivo degli allenamenti, il protagonista cambia le carte in tavola con tatto e gentilezza. Perché sconfiggere i demoni significa non soltanto creare un mondo più sicuro; significa anche vivere nel rispetto reciproco, o nella consapevolezza che vagare con tranquillità insieme ai propri cari, vivere senza scorta ed eliminare il coprifuoco non significhi andare incontro a morte certa. Una visione razzista? Un desiderio di estinguere il problema alla radice, senza considerare soluzioni intermedie? Non proprio, e Tamayo lo dimostra ampiamente.


Guardare oltre


A proposito di Tamayo, un altro tema centrale ne L’allenamento dei Pilastri sono gli studi riguardo la trasformazione in demone. Le ricerche mediche, che avvengono sulla scia della scoperta di Shinazugawa-Iguro, dei resoconti moralistici e delle puntuali direttive del capofamiglia Ubuyashiki, testimoniano la necessità di guardare al futuro pur trovandosi ancora nella situazione critica; anche a costo di immaginare la vita dei posteri dopo la propria morte, se necessario.

Demon Slayer - Verso l’allenamento dei Pilastri

Questo significa cambiare il proprio ruolo alla luce delle mutate esigenze. Tengen Uzui, per esempio, dedica le sue competenze all’insegnamento e non più agli scontri in prima linea, mentre Tanjiro realizza quanto le proprie parole e gesta influenzino il resto del gruppo. Senza contare un generalizzato sentimento d’odio: apparentemente negativo, lontano da quell’armonia che i protagonisti alimentano fin dal primo episodio, riuscirà invece a garantire risultati strabilianti. L’importante è non lasciarsi fagocitare da un sentimento così forte, per sfruttare i «crotali attorcigliati nello stomaco nero pece» nel migliore dei modi. Non mancano neppure le trasformazioni vere e proprie, come nel caso di Nezuko e Genya. E non è un caso che Muzan Kibutsuji rifugga dalle operazioni a lungo termine: col suo gesto sconsiderato nel primo episodio della quarta stagione, infatti, avvalora quanto protagonisti e antagonisti siano diversi sul piano morale più che biologico.

La dinamica viene ribadita perfino dal punto di vista spaziale. L’allenamento intrapreso da Tanjiro e dagli altri ammazzademoni è lineare, si basa sulla successione di esperienze, personalità e tecniche differenti per raggiungere uno stato di coscienza sempre maggiore; al contrario, il Castello Infinito è un luogo liminale e uni-direzionale nel quale ogni punto di riferimento viene meno. Sarà proprio in un’incertezza simile che i protagonisti si ritroveranno ad agire, schiacciati da un contesto non congeniale ma esponenzialmente dilatati dai valori pratici e spirituali condivisi finora.

Non ci resta che aspettare la trilogia dell’Infinity Castle per scoprire l’epilogo di questa saga intramontabile. Nell’attesa, sapevate che il gioco Demon Slayer – Sweep the Board è arrivato in Occidente?

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#INBREVE

Tra sguardi rivolti al futuro, analisi senza precedenti dei Pilastri, un rinnovato status del protagonista Tanjiro e un periodo di (meritato) riposo, Demon Slayer – L’allenamento dei Pilastri conferma la qualità tecnica e narrativa dello studio Ufotable; al contempo, anticipa gli ostacoli che scopriremo nella trilogia dell’Infinity Castle. Gli otto nuovi episodi riescono nell’impossibile: sbalordirci più delle tre stagioni precedenti, e prefigurare la nostalgia di quando sarà tutto finito.

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