Assassin’s Creed Shadows si impossessa di una spada di Zoro

Assassin's Creed zoro
Purtroppo non si tratta di un crossover col mondo di One Piece

Assassin’s Creed Shadows ha partecipato al Japan Expo di Parigi lo scorso fine settimana per offrire un’esperienza immersiva ai fan. Lo stand presentava molti manufatti legati al Giappone feudale, tra cui una particolare katana che è apparsa molto familiare ai fan di One Piece.

Infatti, la lama mostrata in esposizione altri non è che una riproduzione della Sandai Kitetsu di Zoro e i fan di One Piece non hanno tardato ad accorgersene. Non solo la spada ma anche il suo supporto è stato preso da One Piece, con tanto di caratteri in kanji. Secondo i partecipanti alla convention, il personale dello stand ha dichiarato erroneamente che la spada apparteneva a Yasuke, uno dei protagonisti di Assassin’s Creed Shadows.

Problemi di attinenza storica

Naturalmente, questo errore non si presenterà all’interno del videogioco. Ad oggi, i filmati di Assassin’s Creed Shadows non mostrano una katana simile alla Sandai Kitetsu o a qualsiasi altra arma di One Piece. Tuttavia, la questione ha fatto infuriare alcuni fan convinti che Ubisoft non abbia fatto le dovute ricerche storiche. E non solo per la questione della spada. Di recente infatti, è sorta una polemica quando è stata rilasciata una concept art di Assassin’s Creed Shadows che presentava una bandiera non attinente al periodo storico. La bandiera in questione appartiene a un gruppo di rievocazione storica giapponese chiamato Sekigahara Teppo-tai, ed è stata inserita nel gioco senza permesso. Ora, il gruppo Sekigahara Teppo-tai ha chiesto che la sua bandiera venga cancellata da Assassin’s Creed Shadows, e la Ubisoft si è subito scusata per l’inconveniente.

l’immagine con la bandiera del Sekigahara Teppo-tai

Queste ultime vicende sul gioco sono però solamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In Giappone, infatti è partita da tempo una petizione per cancellare Assassin’s Creed Shadows per mancanza di accuratezza storica e rispetto cultural. Ad oggi la petizione ha superato le 86 mila firme e ogni giorno se ne aggiungono di nuove.

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