Diablo Immortal: l’evoluzione di un mito
Il ritorno a Sanctuarium
Diablo Immortal fa parte del franchise di Diablo, pubblicato da Blizzard Entertainment nel 1996. Questo titolo cult è considerato uno dei pionieri del genere action RPG e ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama videoludico. Ambientato nel tenebroso mondo di Sanctuarium, il gioco si è subito distinto per un gameplay innovativo e coinvolgente, che combina elementi di dungeon crawling e azione in tempo reale.
Alla base della sua giocabilità c’è la struttura dei dungeon generati proceduralmente. Questa caratteristica garantisce un’esperienza diversa ad ogni partita, mantenendo alta la curiosità e il senso di scoperta dei giocatori. Uno dei punti di forza del gameplay risiede nel combattimento in tempo reale, che permette di attaccare e lanciare incantesimi con un semplice click, mantenendo l’azione fluida e accessibile, ma al contempo profondamente strategica.
Una delle innovazioni chiave del gioco, nonché il cuore del suo sistema è stato, però, il loot system. Questo innovativo meccanismo ebbe il merito di premiare continuamente il giocatore con equipaggiamenti sempre più potenti e unici, incentivando l’esplorazione e il combattimento. Questa caccia infinita a bottini rari ha creato un loop di gioco avvincente, che ha certamente contribuito al successo duraturo del titolo. Inoltre, Diablo ha perfezionato l’idea del multiplayer cooperativo, permettendo ai giocatori di unirsi online per affrontare dungeon insieme, condividere bottini o sfidarsi in battaglie PvP, ampliando l’esperienza e rendendola più dinamica e social.
Con Diablo Immortal, Blizzard ha cercato di riproporre molti degli elementi distintivi del gameplay originale, adattandoli però a una piattaforma mobile. La possibilità di esplorare il mondo di Sanctuarium su dispositivi portatili ha introdotto nuove dinamiche e un ritmo di gioco pensato per sessioni più brevi e rapide. Pur mantenendo il sistema di loot e il combattimento dinamico, Diablo Immortal si distingue, infatti, per un approccio maggiormente orientato a contenuti live service e interazioni social su larga scala, con eventi multiplayer globali, che arricchiscono ulteriormente l’esperienza collettiva.
Il volto mobile di Diablo
Immortal è un gioco di ruolo d’azione online massive multiplayer (MMO ARPG), sviluppato da Blizzard Entertainment in collaborazione con NetEase. In questo titolo i giocatori si trovano di fronte a un’esperienza che, pur rimanendo fedele alle fondamenta della serie, si distingue per l’integrazione delle caratteristiche tipiche del gaming su smartphone. Innanzitutto, il sistema di controllo si adatta perfettamente al formato mobile, traducendo l’iconico “punta e clicca” in comandi touch fluidi. Il risultato è una disposizione intuitiva, con il movimento sulla sinistra e le abilità sulla destra.
Nonostante l’originario sviluppo per mobile, però, Diablo Immortal supporta anche i controller e offre una versione per PC, permettendo ai giocatori di vivere l’esperienza su più livelli. Questo approccio multipiattaforma è ulteriormente potenziato dalla funzione di cross-save, che consente di mantenere i progressi sincronizzati su dispositivi diversi tramite un account Battle.net. Questa flessibilità nel gameplay rappresenta certamente una delle innovazioni più apprezzate del titolo.
Il gioco, ambientato tra gli eventi del secondo e terzo capitolo, presenta una narrazione che, seppur connessa agli eventi chiave dei precedenti titoli, risulta accessibile anche per chi non ha familiarità con la saga.
Simile, ma sostanzialmente diverso
Le meccaniche di gioco, progettate per sessioni rapide ma intense, si adattano perfettamente al mobile gaming. I dungeon durano, infatti, in media dai 5 ai 15 minuti. Le attività più brevi, invece, possono essere addirittura completate in uno o due minuti, mantenendo alto il ritmo anche durante pause veloci. Inoltre, le sfide giornaliere, gli eventi globali e i bonus legati alla continuità di gioco offrono un’esperienza dinamica e costantemente aggiornata.
A ciò si lega anche l’elevato grado di personalizzazione dell’equipaggiamento. Come negli altri titoli, infatti, è possibile adattare il personaggio al proprio stile di gioco. Questa peculiarità è ulteriormente arricchita da elementi che premiano la partecipazione costante, dando ricompense utili per la build. Indubbiamente, ciò rappresenta uno dei punti di forza, sebbene la complessità nel potenziare il personaggio possa risultare più impegnativa rispetto al passato.
Un’altra caratteristica fondamentale di Diablo Immortal è la presenza, non solo di una vasta mappa esplorabile, ma anche di numerose missioni secondarie. Oltre alla campagna principale, completabile in circa 30 ore, infatti, sono presenti numerosissimi incarichi. Dalle richieste di aiuto degli NPC, alle imprese del Codex, al completamento del Bestiario e così via, tutto ciò garantisce una longevità che va ben oltre la trama centrale.
Inoltre, nonostante la mole di dati gestita dal gioco, i tempi di caricamento risultano rapidi e fluidi. Tutto ciò, unito ad una direzione artistica curata in ogni dettaglio, completa il quadro di un titolo che ha saputo elevare il genere degli action RPG su mobile.
“Massacra a modo tuo”
Come annunciato da questa simpatica frase, presente nella descrizione del gioco, la componente della personalizzazione è una caratteristica fondamentale non solo del titolo, ma dell’intero franchise. Come negli altri titolo della saga, infatti, anche in questa versione mobile è possibile rendere proprio ogni aspetto (o quasi) del gioco.
Anche in Diablo Immortal, la creazione del personaggio rappresenta, dunque, uno dei primi momenti in cui i giocatori possono sperimentare la profondità del titolo. Oltre all’aspetto fisico, la scelta iniziale si concentra su una delle sei classi principali: Barbaro, Cacciatore di Demoni, Mago, Monaco, Negromante e Crociato. A queste si sono successivamente aggiunte anche quella di Cavaliere del Sangue e Domatormenta.
Ogni classe possiede un’identità unica, con stili di combattimento distinti, che offrono esperienze di gioco radicalmente diverse. Tra l’altro, una delle innovazioni più apprezzate del titolo è proprio il sistema di “Cambio di Classe”. Questa novità per la serie permette ai giocatori di cambiare la classe di un personaggio esistente senza perdere progressi. Questo sistema è rivoluzionario, poiché elimina la necessità di creare nuovi personaggi per sperimentare le altre classi, una limitazione presente nei titoli precedenti. Tuttavia, per mantenere un equilibrio nel gioco, questa opzione può essere utilizzata solo una volta a settimana, inducendo una gestione tattica delle proprie scelte.
L’accessibilità di Diablo Immortal
Come già sottolineato, oltre alla trama principale che segue le avventure di Sanctuarium, Diablo Immortal offre un’inedita struttura MMO integrando attività cooperative e competitive sin dalle prime fasi di gioco. Grazie a missioni casuali e sfide giornaliere, i giocatori hanno accesso a una vasta gamma di contenuti che si adattano perfettamente al formato mobile.
Ovviamente, nonostante l’anima multigiocatore, il titolo mantiene alto l’interesse anche per chi preferisce un’esperienza solitaria. Questo avviene grazie a missioni giornaliere e settimanali che permettono di potenziare il personaggio senza la necessità di formare squadre.
Tra le sfide principali affrontabili in solitaria, spiccano i Varchi degli Antichi e i Varchi di sfida, dungeon generati casualmente che offrono una difficoltà modulabile attraverso l’utilizzo dei “crests”, garantendo un loot migliore. I Varchi di sfida, invece, mettono alla prova le abilità dei giocatori in una classifica globale basata sul tempo, alimentando la competitività. Per chi desidera un’esperienza ancora più impegnativa, il sistema Inferiquiario propone boss demoniaci che richiedono il coordinamento di squadre, fino a otto giocatori. Sconfiggere questi boss offre ricompense sotto forma di trofei che potenziano permanentemente le abilità dei personaggi, rendendo il percorso di crescita sempre gratificante.
Un altro aspetto peculiare di Diablo Immortal è la presenza di modalità competitive come il Campo di Battaglia, un PvP a squadre in cui otto giocatori si scontrano per distruggere il Cuore Antico degli avversari. L’Arena Antica, invece, offre un’esperienza battle royale, con ricompense che spettano solo al vincitore, mentre il Ciclo del Conflitto introduce una dinamica di fazioni, dove le Ombre e gli Immortali si contendono il dominio. Tutte queste modalità non solo arricchiscono il classico gameplay del franchise, ma rendono indubbiamente Diablo Immortal un’esperienza MMO completa.
Multiplayer e interazione sociale
Come molti giochi MMO, Diablo Immortal vanta una forte componente multigiocatore. I giocatori possono formare gruppi temporanei o permanenti, noti come “Brigate”, per esplorare dungeon e affrontare boss insieme. Questo sistema di cooperazione non solo arricchisce l’esperienza di gioco, ma incoraggia anche le interazioni sociali tra i partecipanti. Gli eventi pubblici, in cui i giocatori possono unirsi per affrontare nemici comuni, amplificano ulteriormente questo aspetto.
Un elemento cruciale dell’endgame è rappresentato dal “Ciclo del Conflitto“, una modalità PvP avvincente in cui i giocatori possono unirsi a fazioni e competere per guadagnarsi un posto tra gli “Immortali”, una élite che controlla il server. Questa dinamica crea una rivalità vivace, in quanto gli Immortali devono costantemente difendere il loro status dagli attacchi della fazione avversaria, le “Ombre”. Questo sistema ciclico di alleanze e conflitti non solo aggiunge un’ulteriore dimensione strategica al gioco, ma crea anche un’atmosfera di tensione continua, incoraggiando i giocatori a rimanere attivi e coinvolti.
Oltre alla modalità PvP, Diablo Immortal offre una varietà di eventi dinamici e dungeon progettati per essere affrontati in gruppo, rendendo la partecipazione collettiva una parte essenziale dell’esperienza. La possibilità di partecipare a battaglie 8v8 nel “Campo di Battaglia”, una modalità PvP con obiettivi specifici e un sistema di ranking competitivo, arricchisce ulteriormente l’interazione sociale. Queste caratteristiche rendono il gioco un’esperienza sociale coinvolgente, in cui la comunicazione è facilitata attraverso la chat vocale e altre funzionalità di messaggistica, permettendo ai giocatori di coordinare strategie e formare legami duraturi.
Il sistema delle microtransazioni
Non tutta l’esperienza risulta, però, altamente positiva per gli utenti. Uno degli aspetti più discussi di Diablo Immortal riguarda le microtransazioni, che rappresentano una componente fondamentale del modello economico del gioco. Essendo un titolo free-to-play, permette a chiunque di accedere all’esperienza di gioco senza alcun costo iniziale. Tuttavia, per chi desidera velocizzare i propri progressi, sono disponibili numerosi acquisti in-game, che comprendono potenziamenti, gemme leggendarie, monete virtuali e altri oggetti che migliorano sensibilmente l’equipaggiamento del proprio personaggio.
Questo sistema ha suscitato molte polemiche, poiché sebbene sia teoricamente possibile sbloccare tutti gli elementi principali senza spendere denaro reale, farlo richiede una notevole quantità di tempo e dedizione. Le gemme leggendarie, ad esempio, sono essenziali per massimizzare la potenza del proprio personaggio, ma ottenerle tramite gioco gratuito può richiedere centinaia di ore. La possibilità di acquistarle, invece, offre ai giocatori paganti un accesso immediato a risorse che altrimenti sarebbero difficili da ottenere, facendo percepire un forte squilibrio tra chi paga e chi non lo fa.
Le critiche della community si sono, quindi, focalizzate principalmente sull’idea che queste microtransazioni creino una disparità evidente tra i giocatori. In particolar modo, ovviamente, per quanto riguarda le modalità competitive. In questo contesto, i giocatori disposti a spendere denaro possono ottenere un vantaggio tangibile, ad esempio nel PvP dove gli oggetti acquistati possono influire sulle performance in battaglia. Questo ha alimentato un acceso dibattito sulle pratiche di monetizzazione nei giochi free-to-play, soprattutto in un titolo come Diablo Immortal che appartiene a una serie con un’enorme eredità.
Nonostante ciò, Blizzard ha sostenuto che ogni contenuto del gioco possa essere sbloccato anche senza microtransazioni. Inoltre, la società ha difeso il sistema come una scelta opzionale per i giocatori che desiderano risparmiare tempo. Tuttavia, il fatto che molti degli acquisti riguardino meccaniche legate al potenziamento del personaggio ha comunque sollevato interrogativi etici sulle dinamiche di “pay-to-win”. La questione ha, infatti, messo in luce le difficoltà nell’equilibrare l’esperienza per tutti i giocatori, indipendentemente dal loro approccio al sistema economico del gioco.
Critiche e successo di download di Diablo Immortal
Nonostante l’enorme successo, il lancio non è stato privo di controversie. L’annuncio originale del gioco a BlizzCon 2018 ha deluso molti fan storici del franchise, che si aspettavano un nuovo titolo per PC. Questo malcontento ha alimentato una reazione negativa fin dalle prime fasi di sviluppo, evidenziando la difficoltà di convincere una fanbase consolidata ad accettare un’esperienza mobile.
Le recensioni iniziali hanno, quindi, rispecchiato questa delusione. Molte critiche che si sono concentrate non solo sulla scelta della piattaforma, ma anche sul sistema di microtransazioni di cui abbiamo già discusso. La percezione di un modello pay-to-win ha, infatti, alimentato diverse discussioni accese all’interno della community. Tuttavia, nonostante queste controversie, le critiche non hanno impedito al gioco di stabilire record impressionanti. Al momento del lancio, il titolo ha raggiunto rapidamente i 10 milioni di download, diventando il titolo Diablo più scaricato nella storia del franchise.
A fine luglio 2022, il numero di download ha superato i 30 milioni, continuando a crescere nel tempo. Questo successo ha dimostrato come, al di là delle polemiche, il gioco abbia saputo catturare un pubblico vasto e diversificato. Ha, inoltre, sottolineato la capacità del franchise di adattarsi ai nuovi mercati, aprendo nuove prospettive per il futuro della serie.
Sebbene, infatti, nel corso della sua storia Diablo si sia spesso dimostrato un titolo controverso, le sue atmosfere cupe non sembrano destinate a dissiparsi.
Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.