Monster Hunter: Wilds – Un primo sguardo
Monster Hunter: Wilds si rivela al pubblico in tutto il suo splendore con un’open beta ricca e molto promettente.
A distanza di quasi 6 anni dall’incredibile successo di Monster Hunter: World, Capcom ha recentemente annunciato una data ufficiale per l’uscita del sequel spirituale: Monster Hunter: Wilds.
I numeri raggiunti dal titolo Capcom sono stati a dir poco straordinari. Infatti a settembre 2024 la versione vanilla del gioco conta quasi 21 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Numero che cresce fino a 27 milioni se si considera la versione Iceborn Master Edition.
A pochi mesi dal rilascio ufficiale però Capcom ha dato la possibilità a tutti i cacciatori di rispolverare le loro armi, prendere confidenza con le nuove funzioni di gioco e studiare qualche nuovo mostro. Infatti tra l’1 e il 4 novembre è stato possibile passare qualche ore a cacciare tra le ostili terre del nuovo Monster Hunter: WIlds grazie ad un’open beta temporanea.
Come andare in bicicletta
Questa è la primissima sensazione che Monster Hunter: Wilds riesce a trasmettere ai cacciatori di vecchia data. Dopo l’editor del personaggio e dell’immancabile Palico e una breve sequenza tutorial, il gioco ci permette di partire subito per la nostra prima nuova caccia. E la sensazione è quella di non aver mai riposto l’arma, nemmeno a distanza di 6 anni da World.
Nuovo Monster Hunter, vecchie armi
Il feeling con le armi, che sono rimaste invariate, è incredibile: sono le stesse, ma non sono uguali. I cacciatori più navigati si accorgeranno immediatamente delle leggerissime variazioni apportate alle armi: Alcune sequenze di attacchi sono state rallentate o velocizzate, alcuni colpi aggiunti o rimossi all’interno di determinate combo e molto altro. Questo cambiamento riesce allo stesso tempo a dare un’aria di novità e freschezza anche a chi come noi ha passato più di 1000 ore a spaccare teste e tagliare code con una Lama Caricata senza però dare la frustrante sensazione di dover ricominciare da capo a studiare il move set della propria arma preferita.
Lo stesso discorso può essere fatto per quanto riguarda i menù e le ruote di azione rapida, che per chi conosce la saga di Monster Hunter sa quanto possano essere di vitale importanza. Rispetto al precedente capitolo sono state ritoccate, ma non snaturate in modo tale da evitare un possibile e fastidioso spaesamento ai vecchi giocatori.
Propio grazie a questi accorgimenti del team di sviluppo, la prima caccia risulta familiare e piuttosto semplice. Nonostante le temibili fattezze del Chatacabra, il mostro risulta una preda facile.
Nuove meccaniche
Se le sensazioni controller alla mano risultano assolutamente fedeli a World, lo stesso non si può dire per le ambientazioni e il raggiungimento della massima efficacia durante la caccia. Che è quello a cui punta qualsiasi cacciatore.
Infatti muoversi all’interno della mappa risulta migliorato. Grazie ai Seikret, le nuove cavalcature, il nostro cacciatore potrà raggiungere autonomamente la preda, senza che sia necessario guidare fino a destinazione. Oltre a questo sarà anche possibile, grazie al rampino, recuperare materiale per il crafting a distanza e in movimento. Funzione che permette di risparmiare tempo ed evitare di procedere a zigzag in alcuni ambienti.
Anche la mappa interattiva è stata notevolmente modificata. Da una rappresentazione 2D si è passati a una 3D. A primo impatto risulta sicuramente piò ostica, ma siamo sicuri che una volta presa confidenza permetterà di muoversi decisamente meglio.
Arma secondaria
Sempre grazie ai Seikret è stata aggiunta una delle più grandi e importanti novità del gioco: l’arma secondaria. In Monster Hunter: Wilds sarà infatti possibile avere un’arma secondaria a bordo della propria cavalcatura. Premendo l’apposito tasto sul controller il nostro Seikret verrà in nostro soccorso e il cacciatore, una volta salito a bordo, cambierà dall’arma primaria a quella secondaria (o viceversa). Questa funzione apre la strada a tantissime possibilità: basti pensare a quelle cacce che prevedono l’uccisione di più mostri e richiedono approcci diversi. O ancora mostri che, in base alla fase in cui sono, possono essere più lenti o più veloci, a terra o in aria e altro ancora. Avere dietro allo stesso tempo sia un martello che un arco potrebbe dare vita a tantissime possibilità di combo.
Più precisione, più danni
Il tutorial della prima caccia, quella del già citato Chatacabra, risulta utile anche per apprendere nuove funzioni relative al combat system.
Oltre al rampino, del quale avevamo già avuto un assaggio in Rise, rispetto al precedente titolo è stato reso molto pi protagonista l’ambiente di gioco. Quest’ultimo infatti risulta pieno di insidie e trappole sia per il cacciatore che per il mostro. L’abilità di del giocatore starà proprio nel capire quando e come sfruttare determinati terreni da caccia, i quali saranno anche mutevoli in base agli agenti atmosferici che ne cambieranno la natura.
La meccanica più importante è però sicuramente il focus. Questa abilità permetterà al giocatore di visualizzare, premendo l’apposito comando, le “ferite” della preda. Questi punti deboli verrano evidenziati in rosso e, se attaccati, causeranno degli enormi danni ai mostri rompendo o tagliando delle parti. Questa meccanica, oltre ad evidenziare le parti sensibili, permetterà anche di colpirle con maggiore precisione. Sempre tramite l’apposito comando, infatti, il nostro cacciatore eseguirà una combo unica che mirerà automaticamente ai punti deboli.
I nuovi mostri di Monster Hunters: Wilds
Eccoci arrivati al punto cruciale della beta: i nuovi mostri.
Ancora una volta il lavoro di Capcom risulta ineccepibile, avendo dato ai cacciatori la possibilità di affrontare ben 4 nuovi mostri all’interno dell’open beta.
Tutti i mostri fanno parte della stessa mappa, ovvero l’unica giocabile all’interno della beta. Il primo è il già citato Chatacabra, una sorta di alligatore gigante, che viene appunto affrontato nel tutorial . Il secondo mostro che il gioco presenta è il Balahara, già visto nel trailer. Il Balahara è un enorme verme che striscia sotto la sabbia e le dune del deserto, ricordando i Tremors o i più recenti Vermi delle sabbie di Dune.
Il terzo mostro, ultimo che può essere cacciato accettando le missioni dell’assistente, è il Doshugama. La peculiarità di questa creatura è che spostandosi in branco costringerà il giocatore ad adottare delle strategie per separare il proprio bersaglio dal resto del gruppo.
Ultimo, ma non meno importante, è il Rey Dau e qui, ancora una volta, Capcom è riuscita a sorprenderci. Infatti il Rey Dau è di tutt’altra categoria rispetto ai precedenti mostri, ricordando quasi un Drago Anziano di World. Questo scontro ha messo a dura prova le nostre abilità, facendoci capire che anche le terre di Wilds saranno tutt’altro che ospitali per i cacciatori.
Inoltre è importante sottolineare come Capcom abbia già annunciato 12 nuovi mostri presenti nel nuovo capitolo della saga, che si andranno ad unire quasi sicuramente a delle vecchie conoscenze.
#INBREVE
Un preludio interessante
La open beta di Monster Hunter: Wilds è stata un’esperienza decisamente positiva. Capcom non ha avuto paura di osare dando la possibilità ai giocatori di esplorare in maniera abbastanza approfondita sia le nuove meccaniche che mostri e ambientazioni.
Anche l’aspetto del world building si preannuncia ricco con l’aggiunta di diversi nuovi mostri e nuove. Mostri e ambiente interagiranno più tra loro e con il cacciatore dando ancora più possibilità di approcci.