Berserk: quanto è cambiato il manga dalla morte di Miura?

Zipaki Berserk

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A distanza di quattro anni dalla morte di Miura quanto è cambiato Berserk? Vale ancora la pena continuare a leggerlo?

Premesse


Berserk è sicuramente una delle serie manga più famose ed apprezzate di sempre. Le sue accattivanti copertine promettono di addentrarsi in un mondo dark fantasy, ricco di violenza e oscurità.  Da queste tinte horror, tuttavia, scaturisce una grande profondità nelle tematiche trattate. Il manga esplora, infatti, temi come il libero arbitrio, la sofferenza, il destino, l’inseguimento dei propri sogni e la continua lotta tra bene e male. Questi elementi si intrecciano in un racconto che va ben oltre la superficie del genere e mescolati alle fantastiche tavole di Kentarō Miura rendono Berserk un’opera senza eguali.

Kōji Mori e il legame con Miura

La tragica scomparsa di Kentarō Miura, avvenuta il 6 maggio 2021, ha lasciato l’opera incompiuta e un vuoto incolmabile nel panorama manga. Tuttavia, dopo circa un anno di silenzio, la casa editrice Hakusensha ha confermato che la pubblicazione di Berserk sarebbe continuata, con il benestare della famiglia di Miura e con la supervisione del suo amico di lunga data, Kōji Mori.

copertine Berserk
Alcuni esempi di copertine dei volimi 11, 12 e 23 di Berserk Maximun, Zipaki

Infatti, non solo Mori era un mangaka, ma era anche il più grande amico di Miura fin dai tempi delle scuole superiori. Inoltre, Mori aveva contribuito alla creazione di Berserk molto di più di quanto si potesse immaginare all’epoca. Sembra infatti che Miura si fosse basato proprio sul rapporto di amicizia con Mori per delineare quello tra i personaggi di Gatsu e Grifis, avendo da sempre ammirato l’amico per il suo fascino naturale, il suo talento e il suo aspetto fisico.

Berserk spadone ammazzadraghi
“Era un oggetto troppo grande per essere chiamato spada. Troppo spesso, troppo pesante e troppo grezzo. Non era altro che un enorme blocco di ferro.“ Berserk capitolo 1, Zipaki

I due erano anche soliti scambiarsi pareri e opinioni sulle rispettive opere. Secondo quanto dichiarato da Mori in un’intervista, alcuni momenti vissuti assieme hanno aiutato a plasmare la trama e alcuni personaggi principali del manga. Mori ha raccontato di aver parlato con Miura per anni riguardo alla trama complessiva di Berserk, alle direzioni che la storia avrebbe preso e agli eventi principali che dovevano accadere. Miura, purtroppo, non ha mai scritto nulla in dettaglio, ma ha condiviso con l’amico una panoramica della direzione che stava prendendo la trama e di come pensava si sarebbe conclusa.

Continuare la serializzazione

Dunque, Kōji Mori era l’unico a sapere come l’amico intendeva concludere Berserk e se c’era una persona che poteva continuarne la serializzazione era sicuramente lui. In realtà, l’idea iniziale era quella di un libro illustrato in cui si sarebbe narrato il finale di Berserk che Miura aveva in mente. Ma come dichiarato dallo stesso Mori:

“il capitolo 364 era completo ma era difficile dire quanto fosse opera di Miura e quanto degli assistenti. A volte la forza della disperazione può fare miracoli. Ci è stato chiesto se potevamo continuare la serializzazione dopo quel momento e, per la prima volta, ho iniziato a pensare che forse avremmo davvero potuto portarla a termine.”

In quell’anno di silenzio tra la morte di Miura e la notizia della ripresa del manga, non sembrava così insensata l’idea che, forse, sarebbe stato più giusto e rispettoso lasciare l’opera incompiuta. Tuttavia, era altrettanto forte il desiderio di una ripresa del manga, pur sapendo che quello non sarebbe mai stato il finale del suo autore. Anche perché, per quanto l’idea di base del finale possa essere quella di Miura, non sarà comunque la sua mano a scriverlo. Quindi, mettendoci il cuore in pace sul fatto che d’ora in poi Berserk non sarà più l’opera di Kentarō Miura ma una sua eredità, andiamo a vedere cosa è maggiormente cambiato.

Cavaliere del Teschio
  L’enigmatico personaggio del Cavaliere del Teschio, capitolo 238, Zipaki

Le differenze principali


il comparto artistico

Una delle caratteristiche più iconiche di Berserk sono sicuramente i suoi disegni. Sebbene gli assistenti di studio Gaga abbiano cercato di mantenere uno stile il più possibile fedele al lavoro originale, si possono notare delle differenze già col capitolo 365. Miura era noto per il suo incredibile livello di dettaglio, soprattutto nelle scene di battaglia e nelle ambientazioni. Le sue tavole erano una miscela di crudo realismo misto ad elementi gotici e dark fantasy. Ogni singolo capitolo era un capolavoro dal punto di vista artistico, con un livello di dettaglio che richiedeva mesi di lavoro per ogni disegno. Questo stile unico è ciò che ha reso Berserk immediatamente riconoscibile.

Dopo la morte di Miura ci sono stati capitoli dove questo tipo di dettaglio visivo era meno preciso, le espressioni dei personaggi meno vive e alcune sequenze d’azione non così intense come quelle a cui eravamo abituati.

Nonostante ciò, la qualità della direzione artistica è rimasta piuttosto alta. Le sequenze di azione, però, sembrano talvolta meno impattanti e le linee meno precise, probabilmente a causa della difficoltà di replicare la tecnica e lo stile di Miura. I nuovi capitoli, ad esempio, risultano più “puliti” in certi punti, anche per creare particolari effetti visivi, ma questo ha tolto un po’ di quella “sporcizia” che era uno degli aspetti più caratteristici nell’arte di Miura.

La narrazione

Per quanto riguarda la narrazione, anch’essa ha subito una leggera variazione. Alcuni sviluppi della trama sono stati resi più rapidi e lineari rispetto a come Miura li avrebbe probabilmente gestiti. La diretta conseguenza è che alcuni momenti emotivi e complessi siano parsi meno dettagliati rispetto a prima. Questo potrebbe anche essere legato alla maggiore necessità di ridurre il numero di capitoli per poter arrivare a una conclusione. Sembra infatti che Mori voglia andare dritto verso la fine, senza perdersi in fronzoli o aggiungere parti che non siano state pensate dall’amico.

Secondo quanto dichiarato da Mori e Hakusensha, per il finale di Berserk potrebbero volerci non più di 10 anni. Potrebbe sembrare un lasso di tempo lunghissimo, ma se si pensa che attualmente un capitolo esce ogni 3/4 mesi, non c’è da aspettarsi poi così tanti capitoli all’orizzonte.

berserk 110
Gatsu con l’immancabile spadone Ammazzadraghi, capitolo 111, Zipaki
Ritmo della trama e gestione dei personaggi

Dunque, anche il ritmo della trama, sotto la guida di Mori e degli assistenti, è cambiato in modo evidente. Miura era noto per uno sviluppo lento della trama, concentrandosi spesso su temi filosofici come la lotta interiore dei personaggi, il loro dolore, la vendetta o la difficoltà di trovare la redenzione in un mondo oscuro e crudele.

Anche i nuovi capitoli trattano queste tematiche, ma in maniera molto più accelerata rispetto al passato. In alcuni casi, certe sequenze di battaglia e determinati eventi importanti si susseguono con un ritmo molto più rapido. A volte sembra proprio che la narrazione si stia spostando verso una risoluzione più vicina rispetto a quanto ci aveva abituato Miura.

I personaggi principali come Gatsu, Casca Grifis stanno continuando il loro sviluppo, anche in questi nuovi capitoli. In certi casi però, la loro evoluzione non è stata trattata con la stessa profondità psicologica a cui eravamo abituati. Ad esempio, il dolore interiore di Gatsu, la sua continua lotta contro la sua rabbia e il suo desiderio di vendetta, è ancora presente. Non viene però esplorata con la stessa densità emotiva che caratterizzava i capitoli precedenti. Questa rabbia è un elemento importantissimo: è ciò che spinge Gatsu ad affrontare nemici sovraumani, ma che allo stesso tempo lo consuma lentamente. Miura aveva scelto il nome “Berserk” come titolo della sua opera ispirandosi proprio al concetto storico dei berserker vichinghi, guerrieri che entravano in uno stato di furia incontrollata durante le battaglie.

L’aspetto emotivo e filosofico

Il punto in cui si può percepire un maggior cambiamento riguarda proprio l’aspetto emotivo della serie. Miura aveva la straordinaria capacità di intrecciare tematiche complesse come il libero arbitrio, la redenzione, la lotta contro il destino e il dolore esistenziale in modo che ogni scena d’azione avesse un forte impatto emotivo. La riflessione sulla natura del bene e del male insieme alla lotta per trovare un senso in un mondo pieno di tragedia, era un aspetto centrale di Berserk.

Sebbene questi temi siano ancora presenti, potrebbero sembrare un po’ meno enfatizzati e più “superficiali” rispetto alla complessità che Miura infondeva nella narrazione. Alcuni sviluppi potrebbero sembrare trascurati per avanzare rapidamente verso la fine, senza una profonda riflessione psicologica. Tuttavia è anche vero che per fare una valutazione approfondita bisognerebbe aspettare di avere un numero più corposo di capitoli.

cap 96
Il cavaliere del Teschio affronta Zodd, capitolo 96, Zipaki

Vale ancora la pena leggere Berserk?


Si, vale sicuramente ancora la pena di leggere Berserk, nonostante la serie non sia più quella originariamente concepita da Kentarō Miura. La profondità tematica, la complessità dei personaggi e l’ambientazione unica continuano a renderla una delle opere più influenti di tutto il mondo manga.

La visione di Miura è comunque rispettata il più possibile, nonostante gli inevitabili cambiamenti a livello artistico, narrativo e stilistico. Detto ciò, Berserk rimane una delle più grandi opere manga mai scritte e ogni nuovo capitolo continua a suscitare un misto di curiosità e nostalgia. Anche se non sarà mai la stessa cosa senza Miura, continua a rimane un’opera che ha saputo toccare profondamente molti lettori grazie alla sua narrazione complessa e alla sua capacità di esplorare tematiche profonde.

Dunque, se si desidera immergere la mente nell’avvincente storia di Berserk fin dal suo primo capitolo e non si ha più spazio in libreria, la piattaforma Zipaki offre un’esperienza di lettura comoda su qualunque dispositivo. In particolare, per un’opera visivamente ricca come Berserk, Zipaki può essere un’ottima soluzione per godersi al meglio ogni dettaglio delle sue fantastiche illustrazioni.

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