Thunderbolts*, il gruppo di reietti entra con forza nel Marvel Cinematic Universe

Thunderbolts Marvel
Redenzione e caos, le colonne portanti della nuova squadra Marvel

I Thunderbolts* non sono gli Avengers, questo punto sembra chiaro sin dall’inizio del nuovo film Marvel, che mette insieme un team ben diverso da quello dei soliti eroi. Niente simboli scintillanti o discorsi ispiratori, ma un gruppo di individui segnati da un passato turbolento. Tra loro ci sono Yelena Belova, l’assassina con il sarcasmo tagliente interpretata da Florence Pugh, il tormentato Bucky Barnes di Sebastian Stan, l’ex Captain America fallito John Walker, il misterioso ‘Bob’ e altri personaggi che difficilmente si troverebbero dalla parte dei buoni per scelta.

Questa squadra disfunzionale è costretta a collaborare, ritrovandosi in una dinamica che ricorda alcune celebri storie di antieroi messi alla prova. Il regista, Jake Schreier, ha citato Toy Story 3 come uno dei riferimenti nella costruzione del film. L’idea di fondo è simile: personaggi che sembrano superflui, costretti a capire se possono ancora avere un ruolo. Anche i Thunderbolts* devono trovare un modo per uscire dalla loro condizione, chiedendosi se riusciranno davvero a lavorare insieme o se resteranno intrappolati nei loro errori.

La Torre degli Avengers diventa la Watchtower di Val

Un altro segnale di cambiamento arriva dalla storica Torre degli Avengers. Nel passato, era il cuore pulsante della squadra, il punto di riferimento per Tony Stark e compagni. Ora le cose sono diverse. La torre è diventata la base operativa di Valentina Allegra de Fontaine, la misteriosa direttrice della CIA interpretata da Julia Louis-Dreyfus.

Il regista Schreier ha sottolineato il valore di questo passaggio. Se la Torre degli Avengers rappresentava speranza e protezione, la sua nuova funzione suggerisce un futuro più incerto. Val è già nota per aver reclutato personaggi con una moralità discutibile, come John Walker e Yelena Belova, e il suo coinvolgimento lascia intendere che i Thunderbolts* non saranno certo una squadra convenzionale Marvel.

Tra i membri più vicini all’ideale di eroe c’è Bucky Barnes, che si trova nuovamente coinvolto in missioni di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Sebastian Stan ha paragonato la sua situazione alla celebre battuta di Il padrino – Parte III: “Ogni volta che cerco di uscire, mi riportano dentro”. Il Soldato d’Inverno si ritrova ora accanto a persone con un passato simile al suo, il che potrebbe spingerlo a prendere un ruolo più centrale all’interno del gruppo. Il legame con il vecchio mondo degli Avengers potrebbe essere l’unico elemento che impedisce alla squadra di crollare del tutto.

Il film, dunque, sembra muoversi in una direzione più cupa rispetto ai classici titoli del MCU. Non si tratta solo di un nuovo gruppo di eroi, ma di individui che si portano dietro ferite profonde. La domanda principale non è se riusciranno a salvare il mondo, ma se saranno in grado di non autodistruggersi prima ancora di arrivarci.

Potremo scoprilo il prossimo 2 maggio, quando Thunderbolts* arriverà nei cinema, consacrandosi ufficialmente come 36° film Marvel.

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Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.

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