Hanamichi Sakuragi è realmente esistito? Una storia tra realtà e leggenda
La storia di una giovane promessa del basket che ha ispirato il personaggio di Hanamichi Sakuragi. Realtà o leggenda?
Slam Dunk, manga di Takehiko Inoue pubblicato dal 1990 al 1996 e diventato successivamente una serie animata prodotta dalla Toei Animation, gode tutt’oggi di una grande popolarità tra gli appassionati.
Grazie alle ristampe di Planet Manga, la nuova generazione ha potuto conoscere e amare l’opera di Inoue, che, ai suoi tempi, ha portato una ventata di aria fresca nel panorama spokon. La sua storia, infatti, ha reso la pallacanestro uno sport molto popolare in patria e, anni dopo, ha ispirato fortemente serie come Kuroko no Basket.
Uno dei punti di forza dell’opera di Inoue sono sicuramente i personaggi. Parliamo di liceali che, grazie ai loro pregi e difetti, risultano essere personaggi genuini, freschi e per nulla stereotipati. Una curiosità che, molto probabilmente, non è sfuggita agli appassionati del basket è che, come dichiarato da Inoue in persona, le sue creature, esteticamente o per stile di gioco, sono ispirate ai celebri giocatori dell’NBA.
Il talentuoso Kaede Rukawa, infatti, è basato nientemeno che su Michael Jordan! Mentre Patrick Ewing, Muggsy Bogues e Craig Hodges sono stati fonti d’ispirazione per creare rispettivamente Takenori Akagi, Ryota Miyagi e Hisashi Mitsui. Il protagonista, Hanamichi Sakuragi, invece, è una via di mezzo tra Charles Barkey e Dennis Rodman. Intorno alla figura del “Re dei Rimbalzi”, però, tutt’oggi continua a circolare una storia che, a detta di molti, ha aiutato Inoue a caratterizzare il personaggio.
La leggenda del ragazzo che avrebbe cambiato le sorti del basket giapponese
Nel 2007 il forum filippino Tsikot, dopo aver raccolto suddetta fonte da un articolo giapponese, mise a confronto l’immagine di Hanamichi Sakuragi con la foto in bianco e nero di un ragazzo che
gli somigliava particolarmente.
Secondo quanto riportato nella notizia, il giovane nella foto si chiamava Hanamichi Sakuragi ed era nato a Tokyo nel 1968. Perse prematuramente la madre e, privato di una figura di riferimento, il giovane passava le sue giornate a fare a pugni. All’età di 12 anni Hanamichi era alto 1,75 m e vantava un corpo notevolmente robusto, rafforzato dai numerosi scontri. Un giorno, durante una rissa, venne notato da un allenatore di basket, che rimase impressionato dalla forza fisica di Hanamichi e propose al ragazzo di entrare in squadra.
All’età di 17 anni Sakuragi era alto 1,89 m ed era deciso a dare tutto sé stesso nel basket.Durante un amichevole contro il Team Nazionale del Giappone, Hanamichi totalizzò da solo 33 punti e da allora fu soprannominato la “Speranza del Basket giapponese” per via del suo talento. Purtroppo l’anno successivo suo padre si ammalò. Un giorno, mentre Hanamichi stava attraversando la strada per andarlo a trovare, fu travolto da un’auto. Inutili furono i soccorsi. Hanamichi morì durante la corsa all’ospedale per gravi emorragie interne.
Per molto tempo i fan dell’opera hanno creduto a questa storia, ma recentemente è arrivata una notizia che ha chiarito la vera identità del ragazzo nella foto. Altri non è, infatti, che Yoshiki Hayashi, fondatore della band nipponica Japan X. Nonostante ciò si continua ancora oggi a parlare della tragica storia di una giovane promessa del basket giapponese e ad associarla al personaggio creato da Takehito Inoue. L’autore, comunque, non ha mai né confermato né smentito nulla riguardo alla presunta esistenza di un vero Hanamichi Sakuragi.
Sarà vero o no?
Indubbiamente il racconto comprende diversi elementi in comune con il protagonista di Slam Dunk. Entrambi, privati di una figura famigliare, hanno un passato da teppisti e sono stati notati fin da subito per il loro talento. In mancanza di dichiarazioni o fonti ufficiali, però, resta difficile credere che questa storia sia vera. Eppure in molti continuano a raccontarla, sostenendo che Hanamichi Sakuragi sia realmente esistito.
Spesso dietro a grandi storie si nascondono altri racconti, che, commuovendo, contribuiscono a dare più valore all’opera. Nonostante il finale tragico, infatti, questa storia parla di riscatto, cambiamento, amore e forza di volontà. Probabilmente un vero Hanamichi Sakuragi non è mai esistito e ci troviamo di fronte a una leggenda metropolitana. Ciò non toglie che questa storia rende la creatura di Inoue più viva che mai.
In chiusura, vi lasciamo al nostro The First Slam Dunk: rivelati i doppiatori italiani.