5 anime da vedere su Netflix che (forse) non conosci
Il catalogo di Netflix è ricco di anime conosciuti e famosi, ma esistono anche molte perle nascoste: scopriamone insieme 5.
Netflix è ormai una delle piattaforme di streaming più popolari al mondo, nota per la sua vasta selezione di film, serie TV e documentari di ogni genere. Tra le tante offerte disponibili, il catalogo di anime è diventato, nel corso degli anni, sempre più ricco e nutrito di titoli di livello.
Tra le proposte spiccano Death Note, Attack on Titan e Vinland Saga, diventati dei veri e propri fenomeni della cultura pop giapponese in tutto il mondo. Il loro successo è stato tanto innegabile da spingere la piattaforma a realizzare anche dei live action di alcuni anime, nel tentativo di avvicinare a questo mondo anche gli appassionati di serie tv.
Nel catalogo della piattaforma, però, ci sono anche alcune perle nascoste. Questi lavori di animazione meno conosciuti affrontano una varietà di generi, stili e storie affascinanti, che spesso si distinguono per la loro originalità e per l’attenzione ai dettagli e per una trama sorprendente.
Alcuni di essi, anche se non noti ai più, hanno fatto la storia o, comunque, si sono ritagliati un ruolo di spicco nel mondo dell’animazione giapponese. Se sei alla ricerca di serie nuove e più di nicchia, oggi cercheremo di sorprenderti, con 5 anime su Netflix che, forse, non conosci!
1. Dorohedoro
Dorohedoro è un anime che fonde elementi fantasy e horror in una storia sorprendente e avvincente. La serie segue le vicende di Cayman, un uomo che ha perso la memoria e si ritrova con una testa da rettile a causa di un incantesimo. Nikaido, giovane proprietaria del ristorante Hungry Bug, diventerà sua amica e cercherà di aiutarlo a ritrovare la sua identità.
I due protagonisti si muovono in un universo bizzarro, fatto di magia e intrighi di potere, alla ricerca della verità sul passato del protagonista e sulle ragioni che hanno portato alla sua trasformazione. Nel corso della serie, incontrano personaggi stravaganti e situazioni sempre più pericolose e misteriose. Nonostante la trama cupa e violenta, Dorohedoro sa essere anche molto divertente e autoironico, grazie ai dialoghi arguti e ai suoi personaggi eccentrici.
La serie, prodotta dallo studio MAPPA, è realizzata con uno stile visivo unico e originale e le animazioni delle sapienti mani di MAPPA sono molto piacevoli da vedere. Se sei alla ricerca di un anime che ti sorprenda e ti coinvolga, con una storia oscura e al tempo stesso affascinante, Dorohedoro fa al caso tuo.
2. Cowboy Bebop
Chi non ama Cowboy Bebop? Anime di genere fantascienza\western diretto dal grande Shinichiro Watanabe, autore anche di Samurai Champloo e di LAZARUS (prodotto da MAPPA), datato 1998 e ambientato nel 2071. La serie segue le vicende del mitico Spike Spiegel e di Jet Black, due cacciatori di taglie che si spostano nell’universo (ormai visitabile attraverso la propria astronave), in cerca di criminali per racimolare qualche soldo.
Nonostante la trama sembri semplice e senza troppi particolari, è il come ci viene narrato al fare la differenza: l’anime già ad un primo sguardo risulta estremamente esistenziale e filosofico, molto spesso i personaggi si scontrano più con loro stessi e i loro passati che con i criminali.
I due protagonisti, che poi diventeranno quattro nel corso dell’opera, sono fortemente caratterizzati e ciò ci fa empatizzare fin da subito con loro, rendendoci parte integrante del loro viaggio nell’universo sconfinato.
Tuttavia non è solo per la sua trama che questo anime si è affermato come capolavoro dell’animazione nipponica. Cowboy Bebop è, infatti, una macchina perfetta: i dialoghi, le ambientazioni, le musiche, l’animazione e lo stile grafico funzionano in maniera impeccabile e in una simbiosi perfetta.
Quindi, se avete voglia di un bel prodotto di fantascienza anni ’90 e un po’ di sano Jazz, Cowboy Bebop è l’anime che fa per voi!
3. The disastrous life of Saiki K!
The disastrous life of Saiki K, o in giapponese “Saiki K. no psi-nan”, è un gag anime alquanto bizzarro e unico nel suo genere. La serie segue le vicende di Saiki K, un ragazzo dotato di poteri sovrannaturali, tra i quali la telecinesi, la telepatia, l’invisibilità, il teletrasporto ecc..
Questo liceale vorrebbe semplicemente vivere una vita normale e tranquilla, ma ciò gli risulterà quasi sempre impossibile a causa delle persone che lo circondano. I suoi genitori e i suoi amici di scuola, infatti, gli causano sempre delle situazioni in cui non può far altro se non lasciarsi coinvolgere, rinunciando, così, al suo tempo libero.
La genialità di quest’opera è di saper riconoscere gli stereotipi dell’animazione giapponese e riportarli in maniera talmente esagerata dal risultare comici. Ad esempio il suo gruppo di amici, che lui non definirà mai così, ma solo “persone che lo seguono di loro spontanea volontà”, è composto dal classico ragazzo che crede di avere poteri speciali (la nota chuunibyou), l’idiota, la ragazza super carina di cui tutti sono innamorati e l’immancabile bravo ragazzo, campione negli sport e gentile con tutti.
La serie, diretta da Hiroaki Sakurai e tratta dal manga di Shuichi Aso, è composta da 2 stagioni, più una terza di soli 4 episodi. Inoltre, dopo il suo successo, Netflix ha prodotto uno spin-off, intitolato “Saiki K. – Reawakened“, composto da 6 puntate. Un’altra particolarità di quest’anime è che, in realtà, gli episodi durano 5 minuti, quindi, in un classico episodio Netflix da 20 minuti, ne ritroviamo quattro.
Questa scelta rende la serie molto più dinamica e con un ritmo decisamente veloce e stimolante. Le animazioni sono abbastanza semplici e povere in alcuni punti, anche perché il genere non richiede tutta questa spettacolarità. Sono, invece, molto gradevoli e spassose le musiche (ogni personaggio ne ha una) e le catch phrases (il mitico “yare yare” di Saiki).
Se ancora non siete convinti, sappiate che, tra le voci dei protagonisti, abbiamo doppiatori del calibro di Hiroshi Kamiya (Levi), Daisuke Ono (Erwin) e Nobunaga Shimazaki (Mahito), che in alcune scene sono a dir poco esilaranti.
Insomma, Saiki K. è una vera e propria chicca che un appassionato del genere non può assolutamente lasciarsi scappare!
4. Seraph of the End
Prodotto da Wit Studio (Attack on Titan S1 e S2) e diretto da Daisuke Tokudo, Seraph of the End è un anime dal genere dark fantasy, composto da 2 stagioni da 12 episodi. La serie si svolge in un mondo post-apocalittico in cui un’epidemia mortale ha ucciso tutti gli esseri umani, ad eccezione dei bambini.
Sfruttando questa situazione favorevole, i vampiri si sono impossessati del pianeta, sottomettendo gli umani e rinchiudendoli sotto terra. Quattro anni più tardi, due ragazzi, Yuichiro e Mikaela, pianificano una fuga, che, però, non andrà come previsto, portando alla morte di tutto il gruppo, compreso Mikaela. Desideroso di vendetta, Yuichiro si pone, quindi, come obbiettivo lo sterminio della razza di vampiri.
Nonostante sembri una revenge story molto classica, se vogliamo sulla stessa lunghezza d’onda di Demon Slayer, Seraph of the End risulta ricco di colpi di scena e accompagnato da un ottimo reparto musicale, curato da Hiroshi Seko, con animazioni molto fluide e gradevoli. L’anime non è ancora concluso, da tempo i fan chiedono una terza stagione, e dei recenti rumors sembrano dare un po’ di speranza.
La serie ha, inoltre, acquisito molta popolarità dopo la pubblicazione su Netflix, in più l’autore del manga(Takaya Kagami) ha proseguito di molto la storia, lasciando molti capitoli da adattare per Wit Studio… Chissà che il 2024 non possa riservarci questa sorpresa?
Se siete in cerca di colpi di scena e combattimenti mozzafiato, Seraph of the End fa decisamente al caso vostro!
5. Devilman Crybaby
Adattamento dello storico manga di Go Nagai, Devilman, Devilman Crybaby è un miniserie di genere horror\soprannaturale, composta da 10 episodi e diretta dal grande Masaaki Yuasa. Serie decisamente innovativa e controversa, non solo per le animazioni, con uno stile narrativo molto crudo e schietto che a un primo approccio può far storcere che il naso, ma che vi catturerà piano piano, trascinandovi nel mondo di Akira e Ryo: due liceali che vengono a conoscenza dell’esistenza dei demoni, tornati per riprendersi il mondo degli umani.
L’unico modo che hanno per combatterli è diventare creature infernali a loro volta. Akira incarnerà, quindi, Amon; per poi trasformarsi in Devilman, un demone ma dall’animo umano. Una trasposizione molto audace, che riambienta la storia di Nagai in un mondo contemporaneo, dominato dai social network e dalla velocità. Nell’anime predomina uno stile grafico decisamente “di nicchia”, non adatto, forse, al grande pubblico.
Devilman è un’opera matura, che analizza tutte le insicurezze e la psiche dei nostri protagonisti, oltre a diversi concetti, tra cui la coesistenza tra il bene e il male (portandoci a chiedere chi sono poi i veri demoni nella storia), la paura del diverso e un’aspra critica alla società, giapponese e non.
In chiusura, vi lasciamo al nostro Anikult dedicato a Code Geass: Lelouch of the Rebellion e ai 6 anime nascosti di Crunchyroll che vale la pena vedere.
Conoscevate questi titoli anime su Netflix? Ne avete altri da consigliarci? Fatecelo sapere, come sempre, con un bel commento!