5 Film di Natale da recuperare durante le vacanze
Non sapete cosa guardare durante le vacanze di Natale? Ecco una lista di film a tema da recuperare in questo periodo.
Le festività natalizie si avvicinano e con esse, oltre ai vari pranzi e ritrovi con i parenti, anche un po’ di meritato riposo. Quale momento migliore per rilassarsi e godersi in tutta tranquillità un buon film (o una bella serie)? Vi trovate però davanti al televisore e non sapete cosa vedere o volete qualcosa di diverso dai soliti Una poltrona per due o Mamma o perso l’aereo? Ebbene, oggi vi consiglio 5 film di Natale che forse non conoscevate e che potete recuperare durante queste vacanze.
Parenti Serpenti
Partiamo con Parenti Serpenti, film Italiano del 1992 diretto da Mario Monicelli. La vicenda inizia quando Trieste e Saverio, due anziani genitori benestanti, invitano al pranzo di Natale i loro quattro figli con annesse famiglie a seguito. Ad un certo punto, i due anziani hanno un annuncio da fare: vista la loro età non se la sentono più di vivere da soli e, non volendo rinchiudersi in un ospizio, chiedono ai figli di poter andare a vivere da uno di loro.
Inizia così una diatriba tra i figli, per decidere chi si prenderà l’onere di accogliere in casa i due anziani. Nessuno vuole rinunciare ai propri spazi e alla propria quotidianità, e tutti inizieranno a scaricarsi addosso la responsabilità, facendo emergere rancori inespressi e terribili segreti tenuti nascosti agli altri membri della famiglia. Il film, che parte quasi come una commedia, diventerà via via sempre più drammatico, fino a concludersi con un finale inaspettato che siamo sicuri vi lascerà a bocca aperta.
Joyeux Noël
Ispirato all’avvenimento storico della Tregua di Natale, il film prende luogo durante la vigilia di Natale del 1914. Ci troviamo sul fronte occidentale della prima guerra mondiale, dove troviamo gli schieramenti francese, britannico e tedesco, contendersi un pezzo di terra. Il principe ereditario dell’impero tedesco, Guglielmo di Prussia, decide di mandare Nikolaus Sprink, il primo cantante dell’Opera di Berlino, in visita al fronte la notte della vigilia, per rinvigorire il morale delle sue truppe. Il tenore porta con se la compagna, il soprano Anna Sørensen, e i due iniziano a cantare per le truppe tedesche. Accade però che i soldati francesi e inglesi, a poca distanza da loro, iniziano ad accompagnare il canto.
Sprink decide quindi di uscire dalla trincea, continuando a cantare e portando con se un piccolo albero di Natale. Seguendo il suo esempio, ufficiali francesi, inglesi e tedeschi si incontrano nella terra di nessuno e accordano un “cessate il fuoco” per la notte di Natale.
Ha così inizio una tregua non ufficiale e non programmata, nel quale i soldati dei vari schieramenti iniziano a lasciare spontaneamente le trincee ed incontrarsi nella terra di nessuno per fraternizzare, scambiando cibo e bevande. Il film, diretto da Christian Carion, fa riflettere sull’assurdità della guerra, tema molto sentito anche ai giorni nostri. Joyeux Noël, come molti film di guerra, non è tuttavia privo di una certa retorica, ma rappresenta un grande esempio di umanità ed un invito ad oltrepassare le barriere, sia fisiche che ideologiche.
S.O.S. fantasmi
Passiamo ora ad una reinterpretazione in chiave moderna del Canto di Natale di Charles Dickens, ovvero S.O.S. fantasmi, film uscito nelle sale il 1988 e diretto da Richard Donner. Nel film Bill Murray interpreta il protagonista: il ricco miliardario Francis Cross, direttore di un network televisivo. Proprio come il personaggio di Scrooge, è cinico ed egoista, odia il Natale e si è arricchito a discapito degli affetti personali. La sua ragazza lo ha lasciato e i suoi dipendenti lo odiano, in quanto non si fa scrupoli a licenziare i suoi dipendenti per i motivi più disparati, anche sotto le festività.
Una notte Cross riceve la visita del fantasma del suo ex capo, che lo mette in guardia: anche lui farà la stessa fine se non modificherà in tempo il suo modo di vivere. A seguito di questo straordinario incontro, Cross verrà visitato da altri tre fantasmi con cui affronterà uno speciale viaggio spazio-temporale, determinante per la sua vita futura. I tre spiriti costringeranno lo sprezzante e ambizioso direttore a riflettere sulla propria esistenza e sul vero significato del Natale.
La vicenda ricalca fedelmente l’opera di Dickens, e non offre nulla di particolarmente innovativo a livello di trama. Ad essere sopra le righe è però l’interpretazione di Bill Murray, che dà il meglio di se soprattutto nelle scene più “deliranti”. Inoltre la rappresentazione piuttosto grottesca e macabra dei fantasmi, rendono S.O.S. fantasmi una delle versioni più irriverenti e particolari del Canto di Natale.
Black Christmas
Non poteva mancare un horror in questa lista. Ed ecco dunque Black Christmas, film del 1974 diretto da Bob Clark, che assieme a Reazione a catena (1971) di Mario Bava, è da considerarsi come un capostipite del sottogenere slasher. Siamo in un college femminile in Canada, durante la vigilia di Natale, e molte studentesse sono già tornate a casa dai genitori per le vacanze. Le poche rimaste iniziano a subire una serie di chiamate sempre più inquietanti da parte di un uomo misterioso. In particolare la protagonista Jess Bradford riceve una telefonata piuttosto disturbante. Interviene allora l’amica Barb Coard, che prende la cornetta e provoca l’uomo, che risponde con “Io ti ucciderò” prima di riattaccare.
Quello sarà l’inizio della fine per le ragazze. Il misterioso uomo troverà infatti il modo di introdursi nell’abitazione delle studentesse, ed inizierà a farle fuori una ad una nei modi più bizzarri. Decorazioni e canzoni di Natale fanno da sfondo ai terribili omicidi, quasi a dissacrare lo spirito natalizio. Ma da un punto di vista più tecnico queste scene mostrano la bravura di Bob Clark nel creare un’ atmosfera terrificante, in un ambiente che dovrebbe essere tutto fuorché spaventoso. Oltre a questo va aggiunto un utilizzo magistrale delle inquadrature, quasi tutte dal punto di vista dell’assassino, che portano la tensione a salire sempre più, culminando con un finale a dir poco sorprendente.
Regalo di Natale
Concludiamo con un altro film italiano: Regalo di Natale del 1986 scritto e diretto da Pupi Avati. Siamo alla vigilia di Natale e tre amici di vecchia data, Ugo, Gabriele (Lele) e Stefano, hanno organizzato una partita a poker. I tre sono riusciti ad adescare l’avvocato Santelia, noto per il vizio del gioco e per farsi puntualmente spennare ingenti quantità di denaro. Gli amici però non hanno abbastanza risorse economiche per contrastare le puntate di Santelia e decidono di chiamare il loro amico Franco (interpretato da Diego Abatantuono). Quest’ultimo è infatti gestore di un importante cinema di Milano e l’unico, almeno secondo i tre, a poter eguagliare le risorse finanziarie dell’avvocato. Franco è inizialmente riluttante, a causa della tensione nei rapporti con Ugo (di cui capiremo più avanti il motivo), ma decide di partecipare alla partita, poiché oppresso dai creditori.
Inizia così la partita e, tra una mano e l’altra, partono una serie di flashback, grazie ai quali riusciamo a comprendere meglio le complesse e tragiche vicende che legano i protagonisti. La partita a poker diventa specchio della vita, fatta di continui bluff e dove tutto è veicolato dal denaro. Questo film richiama anche il tema della notte di Natale come momento di confronto e resa dei conti, proprio come nel Canto di Natale di Charles Dickens. Ma, a differenza dello scrittore inglese, Avati non cede alle sirene del lieto fine e della redenzione e anzi, mette in scena uno dei finali più crudeli e amari della storia del cinema.
Speriamo di avervi offerto una lista interessante e che troverete il tempo per rilassarvi e godere di uno di questi film. Dopotutto il Natale è una festa importante per tutti.