Alla riscoperta dei fumetti italiani: Legs Weaver
La prima nel suo genere.
Legs Weaver è una serie di fumetti italiani pubblicata da Sergio Bonelli Editore, nata come parte dell’universo narrativo condiviso con altre serie iconiche, come Nathan Never e Martin Mystère. Primo fumetto della Bonelli interamente dedicato ad una donna, è uscito per la prima volta nel 1992. Il suo personaggio, però, è inizialmente apparso all’interno della saga di Never, comparendo come personaggio di sfondo già nel primo numero.
La protagonista, Rebecca “Legs” Weaver, è un’investigatrice privata che si muove in un futuro distante, un’epoca tecnologicamente avanzata, ma immersa in conflitti e disuguaglianze. L’ambientazione è un mix di distopia e cyberpunk, in cui le strade sono piene di povertà e le megacorporazioni hanno un potere quasi assoluto.
Questo scenario futuristico va oltre il semplice sfondo delle avventure di Legs, fungendo da specchio delle problematiche attuali. L’umanità, infatti, seppur progredita, rimane vulnerabile a guerre, discriminazioni e crisi economiche. La visione del futuro proposta dalla serie, dunque, non è solo affascinante, ma anche una critica pungente ai rischi e alle contraddizioni del nostro mondo. Aspetto particolarmente sentito già nella rappresentazione dell’eroina stessa.
Nonostante la sua forza e indipendenza, infatti, Legs è fortemente sessualizzata. La sua figura, alta e muscolosa, è arricchita da dettagli che accentuano la sua sensualità, come il seno prosperoso e le lunghe gambe. Questa scelta visiva, amplificata dalle scene di nudo, già presenti nelle prime pagine del primo numero, solleva interrogativi sulla percezione delle donne nei fumetti e sui messaggi che veicolano. Certamente, però, questa scelta è emblematica della tradizione dei supereroi, non limitata alle donne, in cui l’aspetto esteriore gioca un ruolo fondamentale.
Legs, però, non è solo un simbolo di bellezza e forza, ma è una protagonista complessa, diversa da molte eroine del suo tempo. Il suo personaggio si evolve lungo la serie, mostrando ai lettori sempre nuove sfaccettature di una figura poliedrica. Weaver, infatti, si allontana dalla figura femminile classica e si avvicina a modelli di donna forti e determinate, come Ellen Ripley, iconica protagonista di Alien, la cui essenza ha ispirato la creazione di questo personaggio fuori dagli schemi, determinandone anche il cognome.
Legs Weaver e l’Universo Bonelliano
Legs Weaver si inserisce all’interno del vasto e affascinante universo narrativo della Sergio Bonelli Editore, un contesto popolato da personaggi iconici, come Nathan Never, Dylan Dog, Martin Mystère e Zagor. Tuttavia, a differenza di altre testate Bonelli, che intrecciano frequentemente le proprie trame con quelle dei colleghi, quella di Legs mantiene una forte identità autonoma. La collana, infatti, si focalizza sulle avventure personali della protagonista e sul suo universo narrativo specifico.
Questa scelta di limitare le interazioni tra Legs Weaver e gli altri eroi bonelliani appare strategica e ben ponderata. Da un lato, consente alla serie di brillare come opera indipendente, con un tono e una narrativa unici che rispecchiano la personalità complessa della protagonista. Dall’altro, permette comunque ai lettori più fedeli di cogliere un sottile senso di continuità con il resto dell’universo Bonelli, specialmente nei crossover più iconici, come quelli con Nathan Never.
Nathan è, infatti, il personaggio con cui Legs condivide il maggior numero di intrecci. Il loro legame nasce tra le pagine dedicate all’investigatore del futuro, da quando Nathan si unisce all’Agenzia Alfa, di cui Rebecca è uno dei membri principali. Sebbene il tono delle due serie sia diverso, con Nathan Never spesso più introspettivo e cupo, mentre Legs Weaver predilige azione e ironia, l’intesa tra i due personaggi rimane un punto centrale di connessione.
La rarità delle citazioni reciproche o delle interazioni dirette con altri personaggi Bonelli rafforza l’indipendenza narrativa di Legs Weaver. Questo permette alla serie di esplorare temi e stili difficilmente integrabili in altre testate. L’ironia dissacrante, le gag frequenti e il tono quasi metanarrativo dei primi numeri, ad esempio, difficilmente si sarebbero sposati con la serietà investigativa di Martin Mystère o l’horror psicologico di Dylan Dog.
Tuttavia, questa indipendenza non preclude riferimenti più sottili. L’universo condiviso si percepisce attraverso dettagli, accenni e un comune linguaggio stilistico. Tutti dettagli che fanno sentire Legs Weaver parte integrante del mondo Bonelli pur preservandone l’unicità.
Tra un’imprecazione ed una rissa, il ritratto di un personaggio senza precedenti
Come anticipato, Legs è un personaggio che unisce complessità psicologica e azione, incarnando una figura unica nel panorama dei fumetti italiani. Si distingue, difatti, per la sua evoluzione personale e il suo bagaglio emotivo, che la rende un personaggio sfaccettato e realistico, con cui è facile identificarsi. Legs Weaver rappresenta un modello di eroina che rompe con le convenzioni tradizionali: è forte, indipendente e, al tempo stesso, insicura e vulnerabile.
Rebecca cresce, infatti, in una famiglia borghese priva di affetto, sviluppando insicurezze e problemi psicologici, come la dismetria. Per ribellarsi a questa condizione, si iscrive a un’accademia militare in cui eccelle nell’uso delle armi, ma non nello studio. Fortunatamente trova supporto in Sybyl Danning, sua compagna di stanza. Grazie al suo aiuto, infatti, la vita all’interno dell’accademia diventa più tollerabile e Legs, sebbene sempre impacciata e chiusa, riesce a sentirsi meno sola.
Tuttavia, un matrimonio fallito e un’accusa di omicidio la portano presto in carcere. Tra quelle mura subisce soprusi, orrori di ogni tipo ed un tentativo di abuso sessuale, dal quale riesce a fuggire grazie all’aiuto di un altro detenuto. L’esperienza, però, la forgia, cambiando per sempre la sua natura. La donna, infatti, decide di raccogliere le proprie forze, per far sì che mai più nessuno, uomo o donna che sia, possa ancora approfittare di lei.
L’uscita dal carcere avviene, quindi, dopo diversi anni grazie a un accordo. Legs, infatti, in cambio di uno sconto di pena, accetta di essere il primo membro dell’Agenzia Alfa, un’organizzazione che addestra agenti speciali e investigatori privati. Qui, Rebecca si afferma grazie alla sua determinazione e al suo talento per il combattimento, pur mantenendo il carattere brusco e diretto sviluppato durante la sua esperienza carceraria. Con il tempo, però, il suo comportamento si ammorbidisce, anche grazie all’amicizia con Nathan Never, che diventa uno dei suoi principali alleati.
Tutto ciò viene ampiamente spiegato nel primo speciale di Legs Weaver, intitolato La Regina Bianca. In quel numero viene narrato anche un altro incontro cruciale per Legs, ovvero quello con May Frayn. La donna è una ex ladra, diventata agente Alfa insieme alle sorelle per riscattarsi. Pur essendo stata proprio lei ad arrestarla, infatti, Rebecca stringe con May una forte amicizia. Le due si trovano tanto in sintonia da andare a vivere assieme, condividendo, così, non solo il lavoro, ma anche la vita privata.
Il rapporto con May è fondamentale nella saga, in quanto il rispetto reciproco che provano le due agenti si trasforma pian piano in qualcosa di più. Legs, infatti, sviluppa sentimenti per May, che, però, sebbene sia estremamente legata a lei, non ricambia. Questo aspetto della loro vita sentimentale rappresenta un elemento decisamente innovativo nel panorama fumettistico italiano. Raramente, infatti, le tematiche LGBTQ+ erano affrontate in modo così diretto e naturale.
Il mosaico culturale di Legs Weaver
Oltre ai crossover con i personaggi dell’Universo Bonelli, la serie Legs Weaver si distingue per la ricchezza di citazioni e riferimenti, che spaziano dalla mitologia greca alla cultura pop, passando per il cinema, gli anime. Questa abbondanza di richiami rende la lettura avvincente per un pubblico variegato, che può cogliere riferimenti familiari o scoprire nuove connessioni tematiche.
Il legame di Legs Weaver con la mitologia si manifesta in episodi che evocano il viaggio dell’eroe e archetipi classici, creando un ponte tra narrativa moderna e tradizioni arcaiche. Alcuni numeri della serie, inoltre, presentano personaggi che richiamano antiche figure greche come gli oracoli e gli indovini. Un esempio è la Pizia, una mutante che compare nel primo volume. Oltre a questi rimandi, si trovano occasionali riferimenti a miti specifici, anche presi dal folklore di numerosi popoli. Un esempio è il numero 38, Il Talismano Vivente, in cui la protagonista si trova a scoprire e vivere le leggende dei Nativi Americani.
Altre volte, invece, come nel numero 53 Zombie, il fumetto non presenta semplici accenni, ma si basa interamente sulla cultura di un popolo. In questo volume, infatti, vengono presentate le credenze e le fondamenta della religione Vudù. Ambientata in una futuristica Haiti, la storia porta Legs ad indagare su un misterioso caso di apparente resurrezione.
Con interesse e delicatezza, i due autori del volume, Stefano Piani e Giovanni Garbellini, introducono, quindi, il lettore a quello che è un argomento pressoché sconosciuto in Italia, spiegando quali siano le origini delle credenze sugli zombie e presentando l’enigmatica divinità Baron Samedi. Il sovrannaturale, dunque, trova sempre un posto in Legs Weaver!
Oltre la spiritualità, dritto nella cultura moderna
Anche il cinema, comunque, ha un ruolo fondamentale, con rimandi diretti a grandi capolavori della fantascienza, ma non solo. Film come Die Hard, Animal House, Charlie’s Angels e molti altri hanno trovato il loro spazio all’interno della saga. A volte come semplici citazioni, altre volte come cardini dell’intera storia. Un esempio è il volume Trappola di Cristallo, uno spudorato omaggio alla pellicola di John McTiernan che ha Bruce Willis come protagonista.
Inoltre, anche gli anime hanno avuto il loro momento di gloria in Legs Weaver. Dai soventi riferimenti al genere mecha, che ha trovato la sua stridente simmetria con l’avanzata tecnologia della serie, fino agli omaggi, più o meno diretti, presenti nei vari volumi. Ne I Mille Volti di Legs, iconico 50° volume, ad esempio, il lettore viene invitato ad assaporare diverse rielaborazioni dell’eroina. Sfruttando l’espediente del fumetto all’interno del fumetto (nella storia Legs, infatti, ha ceduto i diritti sulla propria vita ad un editore) viene festeggiato il traguardo delle pubblicazioni effettive omaggiando diversi autori esterni alla saga. Da Miller a Pratt fino a, appunto, Go Nagai.
Anche la letteratura trova spazio nell’universo di Legs Weaver. Numerosi rimandi a storie senza tempo, che hanno segnato l’immaginario collettivo e influenzato profondamente la nostra civiltà, arricchiscono le sue avventure. Dal dramma di Giulietta e Romeo all’azione dell’agente 007, dal fascino di Sherlock Holmes alla suspense de Il Falcone Maltese, diverse opere indimenticabili hanno avuto il loro momento di gloria.
Yatta! Ovvero, lo stile di Legs
La serie Legs Weaver non si limita a inserire citazioni o riferimenti nascosti, ma osa abbattere la “quarta parete”, coinvolgendo direttamente il lettore in modo intelligente e spesso irriverente. Questo approccio metanarrativo emerge in diverse situazioni, che spaziano dai dialoghi dei personaggi a dettagli apparentemente marginali, come note editoriali o commenti “fuori copione”.
Questa strategia ha consentito di creare un rapporto di complicità con i lettori, sdrammatizzando anche i momenti più seri o aggiungendo un tocco di leggerezza alle trame. Ad esempio, Legs può rivolgersi al pubblico con osservazioni ironiche o sarcastiche, sottolineando la consapevolezza della sua esistenza come personaggio di un fumetto. Spesso, inoltre, si è chiamati a riflettere sul mezzo stesso del fumetto come narrazione, su cliché del genere o su paradossi interni alla storia.
Questo approccio, però, probabilmente non fu particolarmente apprezzato, tanto che già nel quinto volume, La Vendetta delle Dame Nere, venne drasticamente ridimensionato. In quel numero, difatti, i lettori, oltre a fare la conoscenza con un altro personaggio chiave di Legs Waver, ovvero il draghetto artificiale Harvey, videro quasi sparire i momenti comici e le interazioni col pubblico. Nelle uscite successive vennero ulteriormente ridotti, senza, però, snaturare l’essenza della serie.
Legs, infatti, rimarrà sarcastica, irriverente e sempre pronta ad alleggerire l’atmosfera. Nonostante ciò, comunque, la sua serie è destinata a raggiungere toni sempre più cupi. Si andrà, infatti, delineando, missione dopo missione, una storia complessiva drammatica, che condurrà le protagoniste in guerra. Il conflitto tra la Terra e le Stazioni Orbitanti servirà come spartiacque per il tentativo di dare una nuova esistenza alla saga.
Dopo la guerra, infatti, Legs cambierà vita, trasferendosi lontano dai suoi affetti e finendo con l’aprire una propria agenzia investigativa in mezzo al deserto insieme a Janet Blaise. Il cambiamento, però, non è servito a dare nuova linfa alla serie, che ha chiuso definitivamente i battenti nel 2005, con il 119° numero.
Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.