Assassin’s Creed e l’Asia: tra storia, mito e ombre

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L’Asia ha sempre affascinato per la sua storia millenaria, le sue dinastie imperiali, le rivolte popolari e le figure leggendarie come samurai e shinobi. Questo vasto continente, ricco di misteri e culture, si presta perfettamente a essere esplorato attraverso la narrazione della saga di Assassin’s Creed.
Assassin’s Creed e l’Asia: un binomio sognato, assaggiato a piccoli bocconi ma poi abbandonato, mai approfondito quanto tutti avremmo voluto. Un Caronte che accompagna i fruitori in lunghissimi tour storici e culturali spaziando dall’antico Egitto, al Rinascimento italiano fino alle scorribande dei vichinghi. Tuttavia, fino ad oggi, Ubisoft ha esitato a dedicare un capitolo principale all’Asia, relegandola solo qualche esperienza secondaria o spin-off. Con l’imminente uscita di Assassin’s Creed Shadows, questo scenario sembra destinato a cambiare. Prima di immergerci nelle ombre dei ninja e nel codice d’onore dei samurai, analizziamo come l’Asia è stata finora rappresentata nella saga e nei media occidentali.
I primi passi: Assassin’s Creed Chronicles
Il franchise di Assassin’s Creed è noto per la sua capacità di trasportare i giocatori in diverse epoche e luoghi del mondo. Tuttavia, la prima vera esplorazione dell’Asia è avvenuta solo con la trilogia Assassin’s Creed Chronicles, una serie di titoli in 2.5D con un gameplay più lineare rispetto ai capitoli principali. Il più significativo di questi è Assassin’s Creed Chronicles: China, incentrato sulla storia di Shao Jun, una giovane Assassina addestrata da Ezio Auditore dopo la caduta della Confraternita cinese.
Shao Jun è diventata un personaggio molto apprezzato dai fan, tanto da essere protagonista del manga Assassin’s Creed: Blade of Shao Jun, che approfondisce il contesto storico della dinastia Ming. Tuttavia, nonostante l’interesse suscitato, l’Asia è rimasta marginale nel franchise. Gli altri due capitoli della trilogia, Assassin’s Creed Chronicles: India e Russia, hanno introdotto i protagonisti Arbaaz Mir e Nikolai Orelov, ma senza mai conquistare il ruolo centrale riservato ad altre ambientazioni.

I fumetti: dall’India alla Mongolia e oltre
Mentre i titoli principali si concentravano sull’Europa e sul Medio Oriente, i fumetti della serie hanno esplorato scenari asiatici meno noti. Assassin’s Creed: Brahman ci trasporta nell’India coloniale del XIX secolo con Arbaaz Mir, un Assassino impegnato nella lotta contro il dominio britannico. Nonostante il fascino di questa ambientazione, Ubisoft non ha mai sviluppato un capitolo principale dedicato all’India, nonostante le richieste della community e numerose teorie al riguardo.
Un’altra incursione asiatica avviene con Assassin’s Creed: The Fall & The Chain, che introduce Nikolai Orelov nella Russia zarista, contesto storico segnato da conflitti sociali e dall’espansione russa in Asia. Il fumetto evidenzia i legami strategici con la Mongolia, offrendo una prospettiva inedita sulle dinamiche di potere tra Oriente e Occidente. Questo approccio ha dimostrato come la saga possa adattarsi a scenari storici meno esplorati, pur mantenendo le sue tematiche centrali.
Parallelamente, Assassin’s Creed Dynasty ha portato la serie nella Cina della dinastia Tang, con una narrazione più ampia e stratificata rispetto ai precedenti esperimenti. Il successo di Blade of Shao Jun in Giappone suggerisce che il pubblico asiatico è interessato a vedere rappresentata la propria storia in un modo più autentico e lontano dagli stereotipi occidentali.

L’Asia nei media occidentali
L’industria occidentale ha spesso rappresentato l’Asia alternando rispetto filologico e semplificazione narrativa. Titoli come Ghost of Tsushima hanno ottenuto il plauso per aver costruito uno scenario che rispecchia l’immaginario che il giocatore possiede del Giappone feudale. Ghost of Tsushima, in particolare, ha avuto un impatto significativo nel portare elementi della cultura giapponese nel nostro mercato, adottando un’estetica fortemente influenzata dalla cinematografia di Akira Kurosawa e dalla narrazione dei jidai-geki. Il gioco ha saputo bilanciare realismo storico e sensibilità artistica, rendendo omaggio ai classici del cinema samurai e introducendo un sistema di combattimento che richiama le arti marziali tradizionali giapponesi.
Un confronto interessante emerge con manga e anime giapponesi, che spesso reinterpretano la loro stessa storia con una sensibilità differente. Ad esempio, Vagabond di Takehiko Inoue rivisita la vita di Miyamoto Musashi con un approccio realistico e filosofico, mentre Rurouni Kenshin mescola elementi storici con un’estetica più dinamica e romanzata. Questi esempi mostrano come il medium giapponese riesca a equilibrare fedeltà storica e narrazione epica. Opere come Vagabond di Takehiko Inoue o Rurouni Kenshin offrono una narrazione storica sfaccettata, mentre in Occidente la figura del ninja è spesso ancora legata a una mitologia cinematografica semplificata.
Siamo, inoltre, in trepida attesa di Ghost of Yotei, un titolo in sviluppo per PlayStation ambientato sull’isola di Hokkaido durante il periodo Edo. Seguito del già acclamato e discusso Ghost of Tsushima, il gioco promette un’interpretazione innovativa della cultura giapponese, cercando di superare i cliché classici attraverso una narrazione più aderente alla realtà storica.
Anche Ubisoft ha tentato di esplorare l’Asia con titoli secondari come For Honor, che include guerrieri samurai tra le fazioni giocabili oppure in Far Cry 4, ambientato in una regione ispirata al Nepal. Tuttavia, queste rappresentazioni rimangono frammentarie, senza la profondità storica e culturale che un capitolo principale della saga di Assassin’s Creed potrebbe garantire.
Assassin’s Creed Shadows: cosa sappiamo finora
Con Assassin’s Creed Shadows, Ubisoft ha finalmente deciso di dedicare un capitolo principale al Giappone feudale. Il gioco sarà ambientato nel tardo periodo Sengoku, probabilmente alla fine del 1500, e avrà due protagonisti: un samurai di nome Yasuke, che abbiamo già imparato a conoscere, e una shinobi, Naoe. Una scelta questa, che richiama la dualità introdotta in Assassin’s Creed Syndicate, ma con un contesto storico più suggestivo.

Le prime informazioni suggeriscono un mondo di gioco dinamico, che offrirà un’immersione nella vita del Giappone dando, inoltre, la possibilità di compiere sfide e scelte da guerriero o in furtività da shinobi. La sfida per Ubisoft sarà quella di rappresentare il Giappone feudale con autenticità, evitando di scivolare in rappresentazioni stereotipate.
Uno degli aspetti più attesi è la mappa di gioco. Ci si aspetta un’ambientazione dettagliata e ricca, con città vibranti, castelli maestosi e paesaggi suggestivi. Il sistema di combattimento potrebbe ispirarsi agli stili storici di duello, offrendo un’esperienza più strategica e realistica rispetto ai titoli precedenti della serie.
Un nuovo inizio per Assassin’s Creed?
L’arrivo di Assassin’s Creed Shadows rappresenta un momento cruciale per la saga e la sua rappresentazione dell’Asia. Dopo anni di attesa, Ubisoft sembra pronta a immergersi in un’ambientazione giapponese, che promette di essere ricca di storia e tradizione. Tuttavia, il vero banco di prova sarà la capacità del gioco di raccontare una storia autentica e rispettosa, senza snaturare la profondità culturale dell’epoca.
Sappiamo che la protagonista sarà Naoe, mentre il samurai Yasuke avrà probabilmente un ruolo complementare. L’inserimento di Yasuke nella saga apre interrogativi sulla sua caratterizzazione: sarà un personaggio storicamente accurato o verrà trasformato in un’icona più vicina al mito che alla realtà?
L’Asia ha sempre rappresentato un territorio affascinante per Assassin’s Creed, ma finora è rimasta nelle ombre. Con Shadows, Ubisoft ha l’opportunità di portarla finalmente alla luce. Se riuscirà a coniugare fedeltà storica e innovazione ludica, potrebbe dar vita a uno dei capitoli più iconici della saga.
Un continente tanto lontano, quanto lo è al contrario la data di uscita del titolo. Siamo bramosi di saperne di più e soprattutto di scoprire come Ubisoft tratterà la storia di un continente così ricco di mistero. Nel frattempo, cogliamo l’occasione per recuperare le storie a fumetti sul Credo degli Assassini che ci mancano.
Cresciuto sulle ginocchia di papà davanti a Turok e Tomb Raider.
Ambizioso sognatore, promotore di storie.
Grazie ai videogiochi ho vissuto milioni di vite.
Grazie a manga e anime ne sono stato spettatore.