Dopo il meritato successo di Astro’s Playroom, il team giapponese ASOBI torna sul mercato Playstation con il sequel Astro Bot, un’esclusiva fresca e divertente.

È il 19 novembre 2020 e con il mondo ancora semi – paralizzato dal COVID, tantissimi utenti Sony avviano per la prima volta la loro PS5. Tra le diverse esclusive presenti al lancio come Ratchet & Clank: Rift apart o Demon’s Souls, una ha attirato in maniera particolare l’attenzione dei videogiocatori: Astro’s Playroom.

Astro’s Playroom si presentava più come una tech demo il cui scopo era quello di mostrare le innovative funzionalità del nuovo Dualsense. Il gioco era un platform 3D caratterizzato da colori vivaci e uno stile cartoonesco. Il protagonista, un simpatico robottino bianco e blu, si muoveva in una serie di livelli a tema Playstation. I vari scenari servivano da una parte a mostrare le novità del controller e dall’altra immergevano il giocatore in un mondo pieno di riferimenti alla storia delle console Sony e dei titoli che ne hanno fatto la fama.


Il ritorno di Astro


A distanza di quasi 4 anni da quel novembre 2020, il 6 settembre 2024 il team di sviluppo Asobi torna sul mercato con Astro Bot, sequel del già citato Astro’s Playroom.

Astro Bot
Astro Bot – Sony

Astro Bot riprende a piene mani dal precedente capitolo, dando però un taglio leggermente più narrativo al gioco, ampliando il numero di livelli e di easter egg, rendendo il mondo di gioco ancora più vivace e colorato e, sopratutto, senza mai dimenticarsi di far divertire. Insomma, un Astro sotto steroidi.

Il gioco si apre con Astro intento a navigare nello spazio profondo a bordo della sua astronave / PS5, fino a quando un alieno malvagio lo attacca, rubando le parte della sua navicella e lasciandolo su un pianeta deserto da solo e con una PS5 da riparare. È in queste condizioni che comincerà questa nuova avventura di Astro. Il gioco è diviso in 5 galassie composte da vari pianeti, ognuno dei quali corrisponde ad un livello. Il mondo di gioco è un’autentica esplosione di colori, idee originali e divertimento.

È questo uno dei punti principali del gioco: il divertimento. Avanzando nei livelli ci siamo presto resi conto che quello che ci spingeva a proseguire non era tanto la storia in sé, che rimane in definitiva sullo sfondo, bensì il fatto che stessimo provando delle sensazioni che non ci capitava di provare da parecchio tempo in un videogioco. Stiamo parlando di quella sensazione di curiosità e sorpresa per l’ambientazione del pianeta successivo, per la prossima meta. Quella, e la continua ricerca di riferimenti ed easter egg del mondo Playstation, il cuore di Astro Bot.


Astro Bot, una dichiarazione d’amore


Durante l’esplorazione dei diversi livelli Astro si imbatterà in altri robottini, più o meno nascosti, che dovrà recuperare e salvare. Questa meccanica è un ulteriore punto di forza del gioco del team Asobi. Infatti molto spesso la parola collezionabile è associata a una ricerca noiosa, fine a se stessa e quasi sempre utile solo per l’ottenimento di un trofeo.

In questo caso è stata resa utile ai fini del proseguimento del gioco. I robottini di Atro Bot servono ad accedere a determinate aree dell’ hub o a sbloccare alcuni pianeti. Ma è soprattutto la struttura del gioco ad invogliare il giocatore a ripetere i livelli ed esplorarli più a fondo.

Astro Bot
Ratchet & Clank: Rift Apart in formato bot – Sony

Di questi robottini da salvare, che sono più di 300, più della metà saranno a tema Playstation. Ognuno di questi sarà unico e caratterizzato come uno dei tantissimi personaggi iconici che hanno fatto la storia di Sony. Questo è il vero cuore di Astro Bot. Vedere il numero di personaggi e giochi che il team giapponese è andato a recuperare, dai più iconici ed attuali come Natan Drake, Kratos o Ellie di The Last of Us (che si trova ovunque ultimamente), a vecchie glorie del passato come Jak & Dexter, Sly Cooper o Ratchet & Clank.  Tutti questi personaggi, dai più famosi fino agli eroi ormai dimenticati ricalcano la storia, la loro e quella di Playstation.

Oltre quelli qui sopra, si potrebbe andare avanti a citare eroi iconici del mondo Playstation a non finire. Sin dai tempi della prima console, Sony ci ha abituato a mondi immaginifici incredibili e personaggi indimenticabili. Ognuno di essi è stato in grado di segnare l’infanzia di milioni di videogiocatori in tutto il mondo. Ed è proprio qui che Astro Bot colpisce nel segno, riuscendo da una parte a risvegliare ricordi ormai sepolti chissà dove nella memoria dei giocatori e dall’altra ad incuriosirli mostrando personaggi mai visti prima.

La sensazione che si ha giocando Astro Bot è proprio quella di ripercorrere la propria “vita videoludica” dagli albori fino ai tempi più recenti. Il team di sviluppo è riuscito a fare tutto questo senza mai scadere nel facile stratagemma dell’operazione nostalgia. Quello che traspare, infatti, è un amore puro e genuino per un brand storico. Un amore che forse iniziava ad appannarsi.


Come ne esce Playstation 5?


Allacciandoci proprio a questa tematica dell’immenso universo creato da Sony, viene da porsi una domanda importante: e PS5?

Nell’avventura tra gli 80 pianeti di Astro Bot è possibile recuperare tantissimi robot appartenenti a tutte le generazioni Playstation, ma non solo. Per ognuno di loro sarà possibile comprare, con le monete del gioco, un gadget personale. Grazie a quest ultimo si sbloccheranno interazioni uniche con il relativo personaggio.

Astro Bot
La mappa di Astro Bot – Sony

Alla fine del gioco, quando avremo recuperato finalmente tutti i nostri compagni, verrà naturale notare che PS5 è un’assente notevole. Infatti di questa ormai current gen i personaggi presenti sono davvero pochissimi, forse poco più di un paio. Vero, PS5 è una console nuova, con decisamente meno anni alle spalle delle sue predecessore… ma la sensazione sul finale è che PS5 ne esca tremendamente sconfitta. Dopo quasi 4 anni di vita della console i titoli esclusivi di PS5 si contano sulle dita di una mano e tra di essi ci sono anche remake e nuovi capitoli di brand storici.

Da una parte Astro Bot riesce ad imporsi cone una delle migliori esclusive di PS5 (lo dimostrano anche le vendite, la copia fisica è andata sold out sul marketplace Amazon UK). Dall’altra sembra anche rimarcare come un brand storico fatichi ad imporsi con nuove esclusive. Le nuove IP esclusive Playstation 5 sono spesso state un buco nell’acqua, basti pensare a Forspoken. Quelle con un grande bacino di utenza invece sono state sviluppate cross gen, quindi sia su PS4 che su PS5. L’impressione fino ad ora è stata quasi come se Playstation 5 non si sentisse ancora pronta a staccarsi dalla generazione precedente. La speranza, invece, è che Astro Bot sia stato un saluto alla storia Playstation e il segnale di un cambio di rotta con i prossimi titoli esclusivi in uscita.

#INBREVE

Astro Bot scalda il cuore, anche per chi ha un po’ perso fiducia nelle esclusive di casa Sony. Le innumerevoli citazioni e riferimenti al mondo Playstation non risultano mai forzate ma fanno percepire tutto l’amore dei developers per questo mondo.

È una bella speranza, quella di vedere una ripartenza di Sony e delle sue esclusive.

 

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