Game Informer: la scomparsa di un gigante
Una chiusura inaspettata per tutti, dipendenti compresi
Stavolta Eren Jaeger non è implicato nella scomparsa di quello che era un gigante dell’informazione videoludica: Game Informer. La nota rivista, interamente dedicata al mondo dei videogiochi, ha definitivamente chiuso i battenti. Dopo 33 anni di onorato servizio sono, infatti, arrivati al livello finale, come cita il loro messaggio di commiato.
“The Final Level: Farewell
from Game Informer
After 33 thrilling years of bringing you the latest news, reviews, and insights from the ever-evolving world of gaming, it is with a heavy heart that we announce the closure of Game Informer.From the early days of pixelated adventures to today’s immersive virtual realms, we’ve been honored to share this incredible journey with you, our loyal readers. While our presses may stop, the passion for gaming that we’ve cultivated together will continue to live on.
Thank you for being part of our epic quest, and may your own gaming adventures never end.”
[ Il Livello Finale: Addio
da Game Informer
Dopo 33 anni entusiasmanti in cui vi abbiamo portato le ultime notizie, recensioni e approfondimenti dal mondo in continua evoluzione dei videogiochi, è con il cuore pesante che annunciamo la chiusura di Game Informer.
Dai primi giorni delle avventure pixelate ai regni virtuali immersivi di oggi, siamo stati onorati di condividere questo incredibile viaggio con voi, i nostri fedeli lettori. Anche se le nostre stampe si fermeranno, la passione per il gaming che abbiamo coltivato insieme continuerà a vivere.
Grazie per essere stati parte della nostra epica quest, e che le vostre avventure nel mondo del gaming non finiscano mai. ]
La chiusura, a quanto pare, è stata una decisione improvvisa da parte di GameStop, la catena di negozi che ha acquistato il magazine nel 2000. Questa inaspettata svolta sembra aver preso alla sprovvista non solo i lettori, ma anche il team stesso della rivista. Stando, infatti, a quanto dichiarato su X/ex Twitter, da un membro dello staff, non vi era il minimo sentore nell’aria di una imminente chiusura.
I redattori, difatti, stavano addirittura lavorando alla prossima copertina e buona parte degli articoli erano già pronti per uscire. Le parole di Kyle Hilliard, dunque, lasciano trasparire tutta l’amarezza provata per un evento così repentino ed apparentemente inspiegabile. Anche Ben Hanson e Imran Khan, due colonne portanti della rivista, hanno commentato l’evento senza veli.
Senza contare quanto scritto proprio da Hanson, che sottolinea come non sia stato nemmeno data loro la possibilità di scrivere un effettivo messaggio di addio al loro pubblico.
Quanti di voi hanno trovato abbastanza vuoto e laconico, infatti, il testo trovato sul sito, assolutamente non in linea con i contenuti di sempre della rivista? Ebbene, a quanto pare non è frutto della penna dei redattori, ma di qualcuno esterno al team o, addirittura, come suggerisce Hanson stesso, dell’AI.
Purtroppo, ora questo stringato e triste messaggio copre tutte le pagine del vecchio sito di Game Informer, calando un velo pietoso su quello che è stato uno dei grandi dell’informazione videoludica.
Cosa può aver spinto GameStop a chiudere Game Informer, la rivista più longeva in ambito videogiochi? Sebbene questo punto non sia ancora stato chiarito (forse nemmeno al team stesso), il web si sta scatenando. Migliaia di lettori ed appassionati della rivista, infatti, stanno sfogando la propria rabbia online.
Le critiche peggiori, ovviamente, piovono sul capo di Ryan Cohen, presidente e CEO di GameStop. Purtroppo, sebbene improvvisa, questa chiusura fa parte di una serie di “ristrutturazioni aziendali” che hanno sconvolto il mondo dei videogiochi.
Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.