Guru Guru – Il girotondo della magia, uno sguardo al primo volume
Il manga fantasy anni ’90 di Hiroyuki Etō torna in un nuovissimo formato edito da J-POP.
Uscito per la prima volta in Giappone nel 1992, Guru Guru – Il girotondo della magia è un manga scritto e disegnato da Hiroyuki Etō. Si tratta di un gag-manga fantasy dai toni umoristici, parodia di giochi e videogiochi di ruolo al tempo molto in voga in Giappone, come Dragon Quest, Final Fantasy e The Legend of Zelda.
Guru Guru è arrivato anche in Italia, riscuotendo un discreto successo grazie, principalmente, all’anime, trasmesso a partire dal 2001 su Rai 2. Il manga, invece, non ha avuto la stessa fortuna nel nostro paese. Pubblicato da Dynamic Italia dal gennaio 2002, venne interrotto al nono numero sui 32 previsti. Il manga di Hiroyuki Etō è dunque rimasto incompleto in Italia, almeno fino ad ora.
J-POP ha infatti deciso di riproporre quest’opera fantasy in un nuovo formato, racchiudendo il manga di Etō in volumi brossurati formato 12.4×18. I volumi saranno disponibili anche in 2 box che li raccoglieranno tutti quanti. Al momento è disponibile il primo dei due cofanetti, contenente, oltre ai primi 4 volumi, 2 cartoline esclusive.
Inoltre, Hiroyuki Etō sarà ospite di J-POP durante la Milan Games Week & Cartoomics. L’evento si terrà dal 22 al 24 novembre ed Etō sarà presente per l’intera durata della Games Week. I fan potranno incontrare e conoscere dal vivo l’autore presso lo stand di J-POP, durante gli eventi dedicati e le signing session.
Ma cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova edizione di Guru Guru?
Trama e ambientazione
Guru Guru – Il girotondo della magia segue le vicende di Nike, ragazzo tredicenne proveniente dal villaggio Jimina. Fin da bambino il giovane Nike viene addestrato dal padre Bud per diventare il Valoroso Guerriero. Si tratta dell’eroe che, secondo le leggende, salverà il mondo dalla minaccia delle tenebre del re del male Giri. Venuta a conoscenza di ciò, la strega del villaggio decide di affidare a Nike la sua allieva Kukuri. Quest’ultima è l’erede della leggendaria stirpe Migu Migu, ormai quasi estinta. I Migu Migu si tramandano da generazioni un’antica arte, nota come Guru Guru, che consiste nel disegnare cerchi sul terreno con un bastone per evocare oggetti e creature magiche.
Vista la sua giovane età, le capacità magiche di Kukuri sono ancora imperfette e spesso provocano imprevisti comici ed effetti collaterali. I due vengono convocati al palazzo del Re Uriga XIII dove si stanno radunando tutti i più grandi guerrieri del regno. Dopo una serie di prove, il re proclama Nike il campione designato a sconfiggere Giri e riportare stabilità nel reame. Nike e Kukuri partono dunque per un viaggio che li porterà ad incontrare vari e rocamboleschi personaggi, mentre cercano un modo per affrontare e sconfiggere il re del male.
Una parodia fantasy
La trama di Guru Guru non sembra quindi discostarsi troppo dal classico stereotipo dell’avventura fantasy di quegli anni. I due eroi dovranno compiere un viaggio di iniziazione volto a farli crescere e acquisire esperienza, superando prove e nemici, per arrivare, infine, al cattivo finale.
La struttura narrativa effettivamente segue uno schema classico, ma mischiato ad un tono umoristico (per non dire demenziale) che fin da subito ci fa capire che l’opera non si prende troppo sul serio. Le gag possono risultare a volte banali e forse un po’ troppo deliranti, ma è proprio questo che ha permesso a Hiroyuki Etō di potersi sbizzarrire senza troppi limiti con personaggi e situazioni. Basti pensare al bizzarro corredo di personaggi che troviamo già nel primo volume e, in particolare, all’anziano della danza Kita Kita. Quest’ultimo, grazie al suo buffo abbigliamento e le stravaganti situazioni in cui si ritrova, rimane facilmente impresso nella mente dei lettori.
Ma non è solo questo: all’interno di Guru Guru possiamo trovare mostri che rompono l’inquadratura, riferimenti ad altre opere e personaggi che si mettono a leggere lo stesso manga di Guru Guru per vedere in quale capitolo avevano smarrito un determinato oggetto. Insomma, un vero e proprio mix di elementi, che hanno reso il manga di Hiroyuki Etō un’opera unica nel suo genere.
Dal videogioco al fumetto
Guru Guru- Il girotondo della magia si presenta fin dalle prime pagine con una struttura del tutto innovativa, che vuole fare da ponte tra il manga e il mondo videoludico. Da subito possiamo infatti notare riferimenti a videogiochi di ruolo a stampo fantasy, anche se in forma di parodia. I personaggi principali e i nemici ci vengono presentati con tanto di livello e punti vita e, molto spesso, le azioni e gli attacchi dei personaggi sono accompagnati da didascalie tipiche dei videogiochi. Inoltre, proprio come nei videogiochi, svolgere le missioni e sconfiggere i nemici fa acquisire esperienza e salire, dunque, di livello. Anche i combattimenti seguono uno schema simile a quello dei giochi di ruolo. Armi e oggetti magici hanno infatti un potere di attacco (insieme, a volte, a qualche effetto magico) e, quando un personaggio viene attaccato, esso subisce un determinato numero di punti danno.
I nemici, come spesso accade nei videogiochi, non sono unici ma capita di vederli comparire più volte, anche in versioni leggermente diverse. Questo è il caso del mostro Dammiexp Dorato, versione potenziata dei mostri Dammiexp (il cui nome ha bisogno di ben poche spiegazioni), che figura leggermente più alto con indosso un’armatura rispetto alla controparte standard. Il mostro, nonché boss finale del dungeon del Monte Saracco, si presenta ai nostri eroi con in mano un copione, al cui interno sono scritte le battute da recitare a seconda delle azioni dei personaggi.
Lo stile del Manga
A livello grafico, il manga di Guru Guru- Il girotondo della magia potrebbe a primo acchito apparire non troppo ricco di dettagli. Sfogliando le prime pagine del volume 1 i disegni appaiono un po’ grezzi. Ma come accade spesso nel mondo manga, la qualità dei disegni va a migliorare man mano che andiamo avanti con la lettura. Già tra le prime e ultime pagine del primo volume possiamo notare una differenza qualitativa, mantenendo comunque uno stile semplice e con pochi particolari.
Il design dei personaggi non è infatti particolarmente dettagliato, così come quello dei vari mostri e demoni all’interno dell’opera. I disegni potrebbero addirittura ricordare uno stile Chibi, visti i grandi volti e occhi dei personaggi. Anche i corpi, spesso, non risultano conformi a normali proporzioni ma, probabilmente, questa è una componente volta a generare comicità.
C’è da dire poi che molti design, sia di personaggi che di oggetti, fanno riferimento ai videogiochi menzionati in precedenza, in particolare a Dragon Quest. Il videogioco Square Enix presenta infatti dei design semplici ma di forte impatto, disegnati per lo più da Akira Toriyama e, col tempo, diventati iconici all’interno del panorama videoludico.
Nell’ultimo periodo i GDR stanno tornando in auge e titoli come Dungeon and Dragons o Baldur’s Gate fanno ormai sempre più parte della cultura pop. Guru Guru- Il girotondo della magia offre uno sguardo spensierato ed ironico a questo mondo, che può essere apprezzato anche da chi non è esperto del genere.
#INBREVE
Un fantasy leggero e divertente
Guru Guru – Il girotondo della magia è un manga fantasy divertente e leggero che divertirà sicuramente tutti gli appassionati di giochi e videogiochi di ruolo. A volte le situazioni possono risultare un po’ troppo deliranti e nonsense ma comunque in linea con l’atmosfera del manga. Hiroyuki Etō è riuscito con quest’opera ad amalgamare perfettamente il mondo videoludico a quello del manga, aggiungendo il suo tocco umoristico e rendendo Guru Guru un’opera originale e unica nel suo genere.