Hazbin Hotel: si scatena l’Inferno!
Dopo quattro anni di lunga attesa, il 19 gennaio 2024 è approdata su Prime Video ‘Hazbin Hotel’, la serie animata creata da Vivienne Medrano. Vi presentiamo la nostra recensione.
Il 30 ottobre 2019, sul canale Youtube dell’animatrice Vivienne Medrano, meglio conosciuta come Vivziepop, veniva rilasciato l’episodio pilot di ‘Hazbin Hotel‘.
La serie è divenuta un immediato successo fin da prima dell’annuncio ufficiale della produzione della prima stagione, con la nascita di un fandom internazionale, vendita di merchandise, e la creazione della serie spin-off ‘Helluva boss‘, disponibile sul canale Youtube di Vivziepop.
E dopo quattro anni di gestazione, la serie di ‘Hazbin Hotel’ arriva su Prime Video. La prima stagione conta otto episodi, con una seconda stagione confermata e già in produzione.
Ma come ha fatto il pilot di un cartone indie nato sul Tubo a conquistare la scena internazionale?
Una storia infernale
Inizialmente, ‘Hazbin Hotel‘ doveva essere solo un arco narrativo del web comic di Vivziepop ‘Zoophobia‘, intitolato ‘Angeli e Demoni‘. Qui, nel 2012, già appaiono alcuni di quelli che sarebbero poi diventati i personaggi principali della serie: Charlie, Vaggie, Angel Dust, Alastor. Col tempo però l’autrice, resasi conto che l’universo di ‘Zoophobia’ stava crescendo troppo, decide di dare a questi personaggi un universo narrativo proprio, e a causa anche di vicende personali, il webcomic viene abbandonato.
Nonostante ciò, la Medrano prosegue a postare sul proprio canale gli speed draw di questi demoni, fino ad arrivare, nel 2015, alle premesse di ‘Hazbin Hotel’. Da questo momento in poi l’autrice si dedica anima e corpo alla realizzazione di questo progetto, destinato in principio a venire serializzato su Youtube.
Nel 2017 lo script per il pilot è praticamente pronto, ed entro la fine dell’anno tutti i doppiatori del cast principale sono stati selezionati.
Dall’anno successivo il cast inizia a tenere regolari podcast, durante i quali l’audience ha la possibiltà di interagire sia con il cast che con la creatrice, che durante il programma rilascia informazioni sulla lore dei personaggi e il mondo della serie.
Dopo anni in cantiere, il pilot vede finalmente la luce il 28 ottobre 2019, divenendo immediatamente un successo a livello internazionale. La realizzazione del progetto si deve alla casa di animazione Spindlehorse, fondata della stessa Medrano.
Qualche tempo dopo, Vivziepop annuncia la sua intenzione di non voler proseguire la serializzazione di ‘Hazbin Hotel‘ su Youtube.
L’idea infatti è di produrre un’intera stagione tramite la collaborazione con una casa di produzione specializzata che le conceda la possibilità di narrare la propria storia senza imporle troppe restrizioni.
Nei mesi successivi, mentre sul fronte ‘Hazbin Hotel‘ cala il silenzio stampa, la crew della Spindlehorse inizia a rilasciare i primi episodi di ‘Helluva boss‘, spin-off di ‘Hazbin Hotel‘ ambientato nello stesso universo. Questa serie esplora l’universo di Vivziepop, successivamente nominato Hellaverse, e la sua struttura sociale.
Nuove notizie si hanno nell’estate successiva, quando, il 17 luglio 2020, esce il music video ‘Addict‘, che esplora in maniera più approfondita il personaggio di Angel Dust. Ad oggi, il video detiene ancora il record di visualizzazioni del canale.
Un mese dopo, Vivziepop annuncia su Twitter la collaborazione ufficiale con lo studio A24, noto per aver prodotto film come ‘The Whale‘.
L’uscita della prima stagione, prevista per l’estate 2023, viene in seguito posticipata. Il primo teaser trailer compare sul canale di Vivziepop nel settembre dello stesso anno, rendendo noto che sarà Amazon Prime Video a distribuire la serie. Il teaser rivela inoltre la collaborazione di Bentobox nella realizzazione della prima stagione. Il trailer ufficiale viene rilasciato tre mesi più tardi.
Arriviamo così al presente, con la prima stagione ormai conclusa. E possiamo affermare, senza alcun dubbio, che dieci anni di sacrifici, duro lavoro e passione hanno ripagato con un immenso successo.
Dancing with the Devil
In questo universo, l’Inferno è suddiviso in 7 gironi, ognuno dei quali è governato da uno dei Sette signori dell’Inferno, incarnazione dei 7 peccati capitali. Tutte le anime dei dannati ‘vivono’ a Pentagram City, nel girone della superbia, regno di Lucifero.
Le vicende narrate in ‘Hazbin Hotel‘ ruotano attorno alla figlia di quest’ultimo, Charlie Morningstar, e Lilith la prima moglie di Adamo.
La principessa desidera redimere le anime dei peccatori, così da risparmiarli allo sterminio ordinato dal Paradiso.
I serafini, infatti, allarmati dalla crescente sovrappopolazione di Pentagram City, hanno istituito una purga annuale guidata da Adamo, il primo essere umano, e i suoi angeli esorcisti.
Assieme alla fidanzata, Vaggie, la giovane principessa apre un hotel dove i dannati potranno redimersi, così da essere ammessi in Paradiso. Il primo ospite dell’hotel è il porno divo Angel Dust, un demone ragno tossicodipendente e disilluso dalla vita. A detta sua, infatti, ha accettato la proposta di Charlie solo per non dover pagare le spese affittuarie.
Ad aiutare Charlie nella gestione dell’hotel c’è l’Overlord Alastor, il “Demone della Radio”, un wendigo deceduto negli anni della Grande depressione e disprezzatore della tecnologia. Nel cast poi contiamo anche il barista Husk, un demone gatto con la passione per l’alcol, e la cameriera Niffty.
Lo stile unico di Vivziepop si riflette nella scelta del character design dei personaggi: l’aspetto che i demoni assumono all’Inferno infatti non è è una scelta casuale. Il loro aspetto riflette le azioni e la personalità di quando erano vivi. Alastor, per esempio, ha l’aspetto di un wendigo poiché pare che in vita fosse un cannibale.
Un patto col diavolo: tecnica e musica
L’animazione è fluida, i colori sono accesi, vivaci, soprattutto nelle sequenze musicali. Pentagram City è avvolta in un’atmosfera di trasandatezza e distruzione, con un cielo sempre rosso, mentre in altro nel cielo risplende il Paradiso che, proprio come la luna nelle notti in cui è piena, risulta così vicino e al tempo stesso irraggiungibile.
‘Hazbin Hotel’ si distingue da molte delle serie animate destinate ad un pubblico adulto per la sua vivacità ed allegria. Non è inconsueto che in serie di questo genere l’aspetto predominante sia un assoluto cinismo nei confronti del mondo.
Una parte integrante della struttura degli episodi sono le canzoni in puro stile Broadway. In ogni episodio infatti sono presenti due canzoni, che rimandano anche un po’ alle sequenze musical dei classici del Rinascimento Disney. Sebbene di tanto in tanto possano risultare alquanto fuori luogo, questi segmenti ci permettono di esplorare meglio la psicologia dei personaggi coinvolti.
Un cono di luce su questi personaggi demoniaci
Charlie è una sognatrice, alquanto ingenua, altruista, e desidera solo il bene per il proprio popolo. È profondamente convinta che i peccatori possano redimersi, e benché questa sua idea sia ridicolizzata dagli angeli e dai suoi stessi sudditi (a parte Vaggie), il suo intaccabile ottimismo la porta a lottare fino in fondo per i propri ideali. La sua ingenuità la porta spesso a causare più danni del voluto o ottenere risultati completamente opposti rispetto a quelli desiderati. Tuttavia, non è ignorante, e non si fa problemi a sottolineare l’ipocrisia degli angeli in più di un’occasione. Questo suo modo di pensare si riflette nelle canzoni di cui è protagonista, come “Happy day in Hell“, “You didn’t know” e “Ready for this“.
Questo discorso vale ovviamente anche per gli altri personaggi. Ad esempio, la sequenza della canzone “Poison“, nell’episodio 4, che vede Angel Dust come protagonista, è la più forte della prima stagione. Se di solito il demone ragno si nasconde dietro una maschera di menefreghismo e lascivia, di cui va molto fiero, qui per la prima volta ci svela il suo vero volto.
L’intero numero, dal ritmo così coinvolgente e dal tono all’apparenza allegro è in netto contrasto sia con le parole del testo, che rivelano i veri sentimenti di Angel, che con la sequenza animata, che ci mostra ciò che subisce su base quotidiana sul posto di lavoro.
E più ci avviciniamo alla chiusura, più la maschera mostrataci finora s’infrange, lasciando infine trasparire la disperazione e la speranza che tutto finisca presto.
È proprio questo contrasto a rendere la sequenza così d’impatto. Essa riesce ad essere abbastanza esplicita, così da far perfettamente comprendere allo spettatore che cosa sta accadendo, senza scadere nell’eccessivo. È un continuo pugno allo stomaco, una verità scomoda e raccapricciante sbattuta in faccia senza sentimentalismi.
Con una singola canzone, comprendiamo il perché della facciata: essa altro non è che un meccanismo di difesa, un atteggiamento adottato per necessità di convincersi di avere ancora un qualche controllo sulla propria esistenza.
Un plauso è dovuto sia a Blake Roman che Riccardo Suarez, che sono riusciti ad incapsulare perfettamente la sofferenza di Angel.
Un cast venuto dall’olimpo fin all’inferno
Il cast è a dir poco strepitoso. Fra i doppiatori originali si annoverano figure provenienti da Broadway, come Erika Henningsen (Charlie), Alex Brightman (Adam e Sir Pentious), ma anche attori e doppiatori di tutto rispetto, come Amir Talai (Alastor), Stephanie Beatriz (Vaggie), e il sopracitato Blake Roman (Angel Dust).
Il doppiaggio nostrano non è da meno, con un’ottima Rossa Caputo nel ruolo di Charlie. La Caputo ha rivelato, nella reaction al trailer italiano della serie, che sognava dal 2018 di poter prestare la voce a questo personaggio, sottolineando la passione e l’impegno messo nella sua interpretazione. Il resto del cast conta voci storiche e di talento, come Fabrizio Vidale (Lucifero), Gabriele Patriarca (Adamo), Giulia Franceschetti (Vaggie), Nanni Baldini (Alastor) e Riccardo Suarez (Angel Dust).
Un vero miracolo, in un’epoca perseguitata dalla piaga dei talent senza esperienza nel settore scelti per interpretare ruoli anche di ruolo. Ironico, se si pensa che lo scopo sia lucrare su qualche biglietto venduto in più, ma l’effetto ottenuto sia lo stesso di quando si calpesta un riccio di mare mentre si cammina a piedi nudi sulla spiaggia.
Pregi e difetti
Un altro punto a favore della serie è l’ampia rappresentazione LGBTQIA+ al suo interno, che non risulta né ostentata né macchiettistica.
La serie non è tuttavia priva di difetti: il suo punto debole più grande è il ritmo fin troppo veloce degli episodi. In ognuno di essi veniamo introdotti, nell’arco di soli 20 minuti, ad una marea di nuovi personaggi, trama, lore, ecc…
Ciò può rendere difficile processare ogni singola informazione recepita, e penalizza l’ottimo visual story-telling e gli archi narrativi dei protagonisti. Non tutti hanno la pazienza o la voglia di rimettersi a riguardare gli episodi per scoprire cosa si sono persi durante la prima visione.
È importante specificare che questa è una critica più alle case di produzione che agli autori. Non è insensato buttare nel calderone quanto più possibile, nel timore che la propria opera venga cancellata di punto in bianco.
Una altro punto a sfavore è l’assunzione che lo spettatore conosca già le regole di questo mondo, poiché fruitore regolare, o che abbia quantomeno visto l’episodio pilot.
Come accennato in precedenza, nei quattro anni di attesa per la serie, il fandom ha potuto conoscere ogni singolo aspetto dell’Hellaverse. Dallo spin-off ‘Helluva boss‘, ai livestream, ai tweet della stessa Vivziepop e della crew, non c’è angolo d’Inferno ormai che non sia noto alla fanbase.
Di conseguenza, per un/una fan sarà sicuramente più facile seguire il corso degli eventi e riempire le lacune lasciate dai ‘non detti’.
Ad esempio: Chi sono gli Overlord, di preciso?
Come fanno ad accumulare potere?
Come hanno fatto certi personaggi ad arrivare all’hotel?
Cosa succede ai demoni che vengono sterminati?
E anche se la narrativa della serie è abbastanza lineare da non far percepire immediatamente queste mancanze, si tratta comunque di un punto a sfavore per la comprensione dell’opera.
Chissà che la seconda stagione non riesca a colmare queste lacune.
Redemption never came
A questo punto dovrebbe essere ormai chiaro che il tema principale di questa prima stagione sia la redenzione. O per essere più precisi, può un’anima già giudicata cambiare e aspirare al Paradiso? E in cosa si distingue un’anima degna da una che non lo è?
Non si tratta di una semplice contrapposizione tra bene contro male, o di una sua sovversione, in cui in realtà il Paradiso è il vero nemico. Certo, gli stermini perpetrati da Adamo e dai suoi angeli sono una pura crudeltà, ma i demoni si trovano all’Inferno per un motivo.
Figure come gli Overlord non hanno motivo di cercare la redenzione, non quando possiedono molto più potere di quanto probabilmente non ne avessero in vita. Il punto è più l’ipocrisia del messaggio del perdono, che costituisce il cuore del Cristianesimo. La religione professa amore incondizionato verso il prossimo, ma è pronta a condannare ad un’esistenza ultraterrena di sofferenza eterna chi non rispetta le regole e sceglie una vita peccaminosa.
Nessuna figura incarna meglio questa ipocrisia dell’antagonista di questa prima stagione, Adamo. Egli è la perfetta contrapposizione di tutto ciò che Charlie rappresenta e in cui crede. La figlia di Lucifero comprende la sofferenza dei suoi sudditi ed è convinta che, sebbene non tutti la meritino, sia necessario concedere una seconda occasione. Ella è in grado di vedere il buono nei peccatori anche quando nemmeno loro ci riescono più, come dimostrato con Angel e Sir Pentious.
Adamo è l’antitesi. Il Primo uomo si è completamente distaccato dalla realtà, e si considera superiore ai peccatori. Dopotutto, si è guadagnato un posto in Paradiso, che bisogno c’è che lui migliori, se è già migliore degli altri?
Più volte si vanta di essere il progenitore di tutta l’umanità, eppure non si fa problemi ad eliminare i suoi stessi figli solo per divertimento.
È arrogante, borioso, vede il mondo in bianco e nero, e trae vantaggio dalle leggi che regolano Paradiso e Inferno per sfogare la sua sete di sangue senza subire alcuna conseguenza. Insomma, non si può dire che ci siano presupposti per ritenerlo un’anima degna del Paradiso.
E se uno come Adamo può varcare i Cancelli Dorati, cosa impedisce ad un peccatore come Angel Dust, che ha dimostrato di poter cambiare, di esserne altrettanto degno?
Come canta Charlie nell’episodio 6:
“Se l’Inferno è per sempre, allora il Paradiso dev’essere una menzogna
Se gli angeli possono fare come gli pare e restare in Cielo”.
The show must go on
In conclusione, ‘Hazbin Hotel’ è una grande vittoria per l’animazione indie e un’alternativa all’animazione per adulti tradizionale. Una serie fresca e divertente, dallo stile grafico unico, personaggi impossibili da non amare e una colonna sonora degna di un vero spettacolo di Broadway. La presenza di soli otto episodi costringe purtroppo ad una narrazione veloce, e a numerosi tagli negli archi di crescita dei protagonisti, che compensano con il loro incredibile carisma.
Con la seconda stagione confermata e già in produzione, speriamo che vengano concessi più episodi, di modo da concedere alla narrazione un ritmo più equilibrato. Una cosa è sicura: di certo l’Hellaverse creato da Vivziepop ha ancora molto da raccontare, e noi, così come i fan, non vediamo l’ora di scoprire le enormi possibilità che porta con sé.
Rimaniamo in attesa di notizie sulla seconda stagione, che speriamo non abbia bisogno di altri quattro anni per la realizzazione. Nel frattempo, vi reindirizziamo alla nostra recensione dei primi episodi di ‘Solo leveling‘.
#INBREVE
HAZBIN HOTEL IN BREVE: SI SCATENA L'INFERNO
Hazbin Hotel è la nuova serie targata Amazon Prime Video e co-prodotta da A24 e Bentobox. Serie originale di Vivienne Medrano e dello studio di animazione Spindlehorse che, con la sua vivacità, i suoi personaggi, i suoi temi e la sua musica si pone come alternativa alle tradizionali serie animati per adulti a cui siamo abituati.
I problemi principali della serie sono causati da un pacing troppo frettoloso, a causa nella necessità di dover stringere la trama di un’intera stagione in soli 8 episodi da 20 minuti ciascuno.
Con una seconda stagione già confermata e in produzione, ed il successo ottenuto, speriamo che vengano alla narrazione vengano concessi più episodi.
Una cosa è certa: non vediamo l’ora di scoprire cos’altro l’Hellaverse di Vivziepop ha in serbo per noi.