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Junji Ito e Hideo Kojima svelano le loro più grandi fonti d’ispirazione

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Junji Ito Hideo Kojima
I due maestri dell’horror hanno svelato in una recente intervista le opere che più li hanno influenzati

Junji Ito e Hideo Kojima sono considerati a tutti gli effetti due maestri del genere horror, ognuno nel proprio rispettivo campo. Che si tratti di manga o videogiochi è indubbio che entrambi abbiano dato prova nel corso degli anni di saper scavare nei meandri più oscuri dell’animo umano. I due sono stati recentemente intervistati dal giornale online Aera Dot, dove hanno parlato delle opere che li hanno maggiormente influenzati.

Sembra che Kazuo Umezu abbia avuto un’enorme influenza per Ito durante gli anni del liceo, come lui stesso ha dichiarato:

Il primo manga che ho letto è stato il manga horror di Kazuo UmezuMummy Sensei (ミイラ先生)“. Da allora, ho letto un sacco di manga strani. Tra questi, in particolare sono rimasto scioccato da “Tomba delle farfalle” (蝶の墓) sempre di Umezu, che si può dire sia quasi perfetta.

E per quanto riguarda Kojima? Dall’intervista è venuto fuori che lo sviluppatore di videogiochi ha trovato ispirazione nelle opere dello scrittore Kobo Abe. in particolare l’opera Suna no onna (La donna di sabbia), che descrive una situazione claustrofobica in cui un uomo e una donna vivono prigionieri all’interno di una voragine sabbiosa, ha catturato l’attenzione di Kojima quando era alle medie. La storia riecheggia nella memoria dello sviluppatore, che ancora oggi si dimostra colpito dall’opera di Kobo e dal modo in cui lo scrittore distorce il tempo, lo spazio e l’ambiente e vi confina qualcosa di umano al suo interno.

Le ispirazioni nel mondo dell’arte ci sono sempre state ed è bello sentire parlare di ciò che ha ispirato due maestri del calibro di Junji Ito e Hideo Kojima. Inoltre, all’inizio di quest’anno, Ito è stato in visita alla Kojima Productions, che sia forse il preludio ad un nuovo progetto tra i due?

 

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