Kazuo Umezu, maestro del manga horror, si spegne a 88 anni

Kazuo Umezu
L’ultimo saluto ad un’icona

Il mondo del manga ha detto addio a Kazuo Umezu, uno dei pionieri del genere horror e figura iconica del fumetto giapponese. L’autore, che aveva 88 anni, ha ricevuto l’ultimo omaggio con una cerimonia privata, alla presenza di familiari e amici più intimi.

La sua compagnia artistica, UMEZZ, ha diffuso una dichiarazione in cui ha sottolineato l’ambizione di Umezu di far conoscere la sua opera in tutto il mondo, aspirando a renderla immortale. “Umezu credeva profondamente nel valore artistico delle sue creazioni,” recita il comunicato, “che possano continuare a vivere nel cuore di tutti.”

Anche le case editrici Shogakukan e Shogakukan-Shueisha Productions hanno rilasciato un tributo congiunto. Nel loro omaggio, hanno elogiato l’abilità di Umezu nell’esplorare vari generi, dall’horror alla commedia fino alla fantascienza. Hanno, inoltre, ricordato la sua recente produzione artistica, la serie di 101 dipinti acrilici “Kazuo Umezz: The Great Art Exhibition,” che ha confermato la versatilità e la forza espressiva del suo lavoro.

Dall’esordio agli ultimi lavori

Nato a Wakayama nel 1936 e cresciuto nella prefettura di Nara, Umezu iniziò a disegnare manga già in quarta elementare. Il suo debutto professionale arrivò a soli 18 anni, con le opere Bessekai e Mori no Kyōdai, pubblicate da Tomo Books. Pur essendo noto principalmente per le sue creazioni horror e soprannaturali, come il celebre Orochi, Umezu ha sperimentato anche nel genere della commedia, pubblicando storie come Again e Makoto-chan.

Il manga Aula alla deriva, una delle sue opere più celebri, ha da poco visto una ristampa italiana. Altri titoli popolari di Umezu includono Cat-Eyed Boy, attualmente inedito da noi, e Baptism. Negli anni ’80 pubblicò anche il manga di fantascienza Io sono Shingo, questa, insieme a diverse altre sue opere, è trovabile in Italia grazie alla Star Comics. Dopo aver completato 14-Sai, però, Umezu si ritirò dal mondo dei manga nel 1995, ma nel 2014 fece il suo debutto come regista con il film autobiografico Mother.

Il suo lavoro più recente è Zoku Shingo: Chiisana Robot Shingo Bijutsukan, un sequel di My Name Is Shingo, composto da 101 dipinti acrilici esposti per la prima volta nel gennaio 2022 in occasione della mostra Kazuo Umezz The Great Art Exhibition. Dopo Tokyo, l’esposizione ha toccato Osaka, attirando l’attenzione di migliaia di visitatori. Quest’opera è valsa a Umezu un premio speciale alla 27ª edizione del Premio Culturale Osamu Tezuka nel 2023.

Nel 2019, l’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone gli conferì il Commissioner for Cultural Affairs Award, riconoscimento per il contributo di Umezu alle arti e alla cultura nipponica. Il suo indiscutibile apporto all’arte nipponica è stato anche un punto di riferimento ed ispirazione per molti artisti. Junji Ito, indiscusso maestro del genere horror, ha, infatti, rivelato di esser stato fortemente influenzato da Kazuo Umezu.

Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.

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