Last day of June – Perle videoludiche da scoprire

Last day of june
Era una giornata come tante altre, quella che vivevamo insieme. L’aria era tranquilla, l’orizzonte dipinto con colori morbidi e cangianti, e tutto nel villaggio sembrava scorrere come un lungo respiro pacifico. Immersi nel silenzio, mano nella mano con June, e il mondo pareva non aver bisogno di nient’altro. Ma poi è arrivato quel momento. Un attimo di distrazione, un suono sordo, e il cielo dipinto si è spezzato, portando con sé tutto ciò che conoscevamo.

Last Day of June inizia così. Un racconto che non è solo un gioco, ma un viaggio nell’anima, un dipinto interattivo fatto di emozioni, rimpianti e amore. Non possiamo vivere questa storia come spettatori: la viviamo da protagonisti. Ci muoviamo nel tempo, tra passato e presente, portando con noi la speranza di poter cambiare il destino, di riscrivere le pagine di un giorno che ha segnato tutto. Siamo Carl, un uomo spezzato dalla perdita, ma ancora pieno di desiderio di salvare ciò che è andato perduto.


Il villaggio dei ricordi di Last Day of June


Il nostro viaggio comincia in un villaggio, che sembra uscito da una tela impressionista, con case dalle forme tondeggianti, campi che ondeggiano come in un sogno e una palette di colori calda, avvolgente. È un luogo che ci accoglie con tenerezza, ma non ci lascia mai dimenticare l’ombra che si nasconde tra le pieghe di quella bellezza.

Ogni angolo del villaggio è intriso di ricordi, di momenti congelati nel tempo che appartengono a Carl, a June e agli abitanti che hanno popolato quella giornata fatale. E qui, nel cuore di quel mondo silenzioso, comincia la vera magia: un vecchio album di June, un legame con il passato che permette a Carl di rivivere quel giorno. Non come spettatore, ma come protagonista, un uomo determinato a riscrivere la propria storia.

Un giorno da rivivere

La struttura di Last Day of June è tanto semplice quanto geniale: riviviamo quella fatidica giornata attraverso gli occhi di diversi personaggi, ognuno con la sua storia e il suo ruolo nell’intreccio. Ogni azione compiuta cambia il corso degli eventi, un piccolo tassello che si aggiunge a un puzzle emozionale sempre più complesso. Eppure, ogni tentativo di salvare June sembra portare con sé nuove conseguenze, nuovi errori, come un sasso lanciato in un lago che crea cerchi sempre più grandi.

Ci troviamo a vivere e rivivere questi momenti, esplorando le scelte e cercando disperatamente il modo per spezzare il ciclo. È un viaggio pieno di rimpianti e speranza, in cui ci sentiamo costantemente in bilico tra la possibilità di cambiare il passato e l’accettazione del presente. Non ci sono combattimenti, né enigmi complessi da risolvere: il gioco si affida completamente alla narrazione, alle emozioni che scaturiscono da ogni scena e alle decisioni che prendiamo.

Last day of june
Last day of june / Carl e June

Una storia senza parole

Una delle caratteristiche più toccanti di Last Day of June è la sua narrazione senza dialoghi. Nessun personaggio parla, eppure ogni emozione, ogni pensiero, ci arriva con una chiarezza disarmante. I movimenti, i gesti e le espressioni dei personaggi – occhi grandi e vuoti che sembrano specchi dell’anima – raccontano più di mille parole. Da questo punto di vista ci sentiamo di fare un plauso alla software house italiana Ovosonico (che oggi prende il nome di Avantgarden).

La musica, composta dal talentuoso Steven Wilson, è l’altra metà di questa narrazione. Ogni melodia sembra danzare con i nostri sentimenti, amplificando la gioia, il dolore e la malinconia che ci accompagnano lungo il viaggio. Non ci sono parole a distrarci, solo il flusso puro delle emozioni che ci trascinano come un fiume.


Arte ed Emozioni


Ogni fotogramma di Last Day of June è un’opera d’arte. Lo stile visivo, con i suoi colori sfumati e i contorni morbidi, crea un mondo che sembra fatto di ricordi dipinti su tela. Ogni scena, ogni dettaglio, è curato per immergerci completamente in questo universo onirico e fragile, dove ogni cosa sembra pronta a svanire al tocco.

Eppure, sotto questa bellezza si nasconde una profonda malinconia. Ogni dettaglio visivo ci parla della perdita, dell’impossibilità di afferrare il passato. I colori che un tempo erano caldi e vivaci si tingono di tonalità più scure man mano che esploriamo la storia, e il mondo che sembrava accogliente comincia a pesare come un ricordo doloroso.

Last Day of June: il peso delle scelte

Rivivere lo stesso giorno più volte potrebbe sembrare frustrante, ma non lo è mai. Ogni tentativo di cambiare il destino ci avvicina un po’ di più alla verità, rivelandoci nuovi dettagli sulle vite degli altri personaggi e sui legami che li uniscono. Ogni azione che compiamo, anche quella che sembra giusta, porta con sé nuove conseguenze. È un gioco che ci costringe a fare i conti con il peso delle nostre scelte, con il dolore che a volte nasce proprio dai nostri migliori intenti.

Last day of june
Una storia fatta di amore ma anche di sacrificio

E proprio qui, in questo equilibrio delicato tra speranza e fallimento, Last Day of June ci colpisce più forte. Non si tratta solo di salvare June: si tratta di capire cosa significa amare, cosa significa lasciare andare, cosa significa vivere con il rimpianto e, forse, trovare un modo per trasformarlo in qualcosa di nuovo.


Un ricordo che ci rende speciali


Last Day of June non è un gioco per chi cerca adrenalina o sfide tecniche. È un viaggio intimo, un racconto interattivo che ci invita a esplorare il cuore delle emozioni umane. È un’esperienza che ci tocca profondamente, che ci fa riflettere sul valore del tempo, sull’amore e sul sacrificio.

Quando chiudiamo l’album di June e ci ritroviamo di nuovo davanti alla copertina del libro, non possiamo fare a meno di sentirci cambiati. Come Carl, anche noi abbiamo vissuto un giorno che ci ha segnato, che ci ha fatto guardare il mondo con occhi diversi. E in fondo, forse, è proprio questo il vero obiettivo di Last Day of June: non cambiare il passato, ma imparare ad accettarlo, trovando la bellezza anche nella fragilità della vita.

Siete pronti a vivere questa storia? Perché non si tratta di giocare: si tratta di ricordare, di amare, e forse, di lasciar andare. Se invece di ricordare preferite scoprire, allora potreste vivere un’avventura attraverso le pagine di una fiaba moderna.

Cresciuto sulle ginocchia di papà davanti a Turok e Tomb Raider.
Ambizioso sognatore, promotore di storie.
Grazie ai videogiochi ho vissuto milioni di vite.
Grazie a manga e anime ne sono stato spettatore.

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