Lies Of P – Recensione
Il genere “soulslike” si fonde con un caposaldo della letteratura italiana, dando così vita ad un gioiello tanto raro quanto inaspettato. Lies Of P trasporta il giocatore in una fiaba videoludica dalle tinte cupe.
Sviluppato e pubblicato dallo studio coreano di Neowiz, in collaborazione con Round8 Studio, Lies Of P è uscito lo scorso 19 settembre per Playstation, Xbox e PC. Dopo averlo provato e studiato accuratamente, ecco la nostra recensione.
Liberamente ispirato dal capolavoro di Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, Lies Of P è un action JRPG in terza persona. Lies Of P appartiene anche al sotto-genere soulslike, nome derivato dai giochi sviluppati da FromSoftware, come Dark Souls, Bloodborne o il più recente Elden Ring (qui la nostra recensione).
Con una media superiore a 80/100 su Metacritic, il gioco coreano ha riscosso un enorme successo sia dal pubblico che da parte della critica. Ad un mese dal lancio ha raggiunto il traguardo del milione di copie vendute.
La trama
Il giocatore vestirà i panni del burattino Pinocchio, che all’inizio del gioco si risveglierà all’interno di una carrozza di un treno, guidato da una voce femminile. Il protagonista si ritroverà nella tetra Krat, città in cui i burattini hanno perso il senno e si sono ribellati ai loro padroni, gli uomini.
Dopo aver raggiunto l’Hotel Krat, che ha la funzione di hub di gioco, Pinocchio avrà la possibilità di interagire con diversi NPC che gli racconteranno le vicende della città di Krat e lo aiuteranno nella sua avventura.
Partendo dall’hub centrale, la mappa di gioco si svilupperà poi per tutta la città di Krat e dintorni in un susseguirsi di ambientazioni diverse, ma allo stesso tempo coerenti tra loro ed affascinanti. La stessa Krat e le ambientazioni prendono a piene mani dall’immaginario della Belle Époque, periodo storico prevalentemente francese che va dalla fine del 1800 all’inizio della prima Guerra Mondiale.
La narrazione è un elemento sicuramente apprezzabile di Lies Of P. Il titolo riesce ad unire una narrazione non convenzionale, tipica dei giochi soulslike, e una lore molto affascinante senza però risultare troppo complessa o inutilmente intricata. Sarà infatti possibile riuscire mettere insieme tutti i pezzi della storia senza aver paura di perdere qualche linea di dialogo di un NPC o la descrizione di un oggetto. Il tutto senza senza tralasciare questo aspetto di world building sempre presente e fondamentale per chi volesse approfondire ulteriormente le vicende di Krat.
Il viaggio di Pinocchio porterà il giocatore a svelare i misteri che avvolgono la città, ripercorrendo una rivisitazione della storia di Pinocchio. Cosa è successo ai burattini? Qual’è il motivo della loro follia e chi c’è dietro?
Sarai un bravo bambino?
Lies Of P introduce una meccanica unica all’interno del gioco. Vestendo i panni di Pinocchio il giocatore si troverà, nel corso della partita, davanti a delle scelte in alcune sezioni di dialogo precise nelle quali avrà la possibilità di dire la verità o mentire.
Questa dinamica di gameplay non è fine a se stessa, ma avrà una grande importanza ai fini della trama di gioco. Le scelte del giocatore infatti influiranno su quello che sarà il finale della storia di Lies Of P e non solo. Determinate ricompense saranno ottenibili solamente prendendo specifiche scelte. Questo fa si che il giocatore si trovi spesso nella situazione di dover ponderare bene le proprie decisioni prima di decidere se mentire o dire la verità. Inoltre, una dinamica di questo tipo offre una discreta longevità al titolo.
Un gameplay favoloso…
Passiamo a parlare ora del gameplay di Lies Of P. Senza giri di parole, Lies Of P potrebbe aggiudicarsi il titolo di miglior soulslike non prodotto da From Software che sia presente sul mercato odierno.
Il gameplay è fluido e i combattimenti veloci. A rendere gli scontri incalzanti è sicuramente la quasi assenza della possibilità di parare. Sebbene presente – il giocatore può difendersi dagli attacchi nemici premendo L1/LB – essa non garantirà una protezione totale. Evitare completamente i danni di un attacco nemico sarà possibile solo schivandolo, o deflettendo il colpo, ovvero parando con il giusto tempismo. Una meccanica di gioco già vista in altri titoli come Sekiro o Star Wars: Jedi Fallen Order, ma utilizzata egregiamente in Lies of P.
Il combat system riesce ad essere molto variegato anche grazie ad una vasta quantità di armi presenti nel gioco, ognuna delle quali ha un moveset unico. Ad arricchire ancora di più questo sistema è la possibilità di personalizzare le armi. Tutte le armi Lies of P sono composte da una lama e un manico, le cui componenti sono intercambiabili tra loro. Questo permette un’estrema personalizzazione dell’approccio al combattimento da parte del giocatore, che potrà unire lama e manico che più preferisce. Ognuna delle due componenti possiede inoltre una mossa speciale, chiamata «arte della favola», la quale permetterà di effettuare attacchi particolarmente potenti.
Altra caratteristica del combat system di Lies of P è il «braccio legione». Il braccio destro di Pinocchio è infatti una protesi potenziale ed intercambiabile, proprio come già avvenuto in Sekiro. Nel gioco ci sono diverse braccia legione, ognuno con poteri diversi che torneranno utili al giocatore nel corso dell’avventura a Krat.
Nei paragrafi precedenti è stato accennato come la trama risulti decisamente fruibile per il giocatore. Questo fa si che anche le side quest non siano impossibili da portare a termine, anche senza l’ausilio di guide. Forse per i giocatori di soulslike più navigati potrebbero risultare leggermente troppo facili, ma nulla che vada ad impattare negativamente sull’eccellente resa finale della lore di Lies Of P.
Qualche pecca potrebbe invece essere percepita nella fasi di esplorazione. Nonostante l’ambientazione sia decisamente riuscita e le atmosfere cupe avvolgano Krat in un suggestivo alone di mistero, l’esplorazione risulta un po’ limitata. Le zone sono molte, diverse tra loro e tutte ben caratterizzate, ma celano troppi pochi segreti, senza nessuna zona opzionale o segreta. Questo potrebbe rompere la magia e la tensione che si può trovare in altri soulslike nell’esplorare minuziosamente ogni angolo per la paura di perdersi un passaggio nascosto.
Qualche altra piccola pecca si nota anche nelle sezioni di platforming. Il comando di salto non ha un tasto dedicato, come successo in Elden Ring, ma una combinazione di tasti che risulta un po’ macchinosa. Fortunatamente queste sezioni sono poche e non troppo lunghe.
… e un bilanciamento quasi perfetto
Il Combat System di Lies of P si inserisce in un contesto di gioco davvero eccellente. Tutto all’interno del titolo targato Neowiz funziona alla perfezione… o quasi.
Nella prima parte il gioco non risulta mai sbilanciato o ingiusto, mettendo di fronte al giocatore nemici e boss fight che, sebbene difficili, sono assolutamente leggibili e con moveset mai confusi. Anche per quanto riguarda il Level Design, le numerose imboscate di nemici presenti nel gioco riusciranno ad essere anticipate dai giocatori più esperti.
Lies of P crea un equilibrio che risulta un importante valore aggiunto per rendere il gioco una sfida senza farlo diventare frustrante. Questo si perde però nell’ultimo atto. Infatti, dopo circa 2/3 di trama, la difficoltà del gioco impenna vertiginosamente. Alcune boss fight risultano confuse, poco leggibili a causa dell’enorme quantità di effetti visivi presenti sullo schermo ed estremamente punitive. Forse anche troppo.
In aiuto del giocatore interviene la meccanica della spettri che, attraverso l’utilizzo di alcune risorse, permette di evocare uno spettro controllato dalla CPU che offrirà supporto durante le boss fight al protagonista.
Da Collodi ad Asimov
Fino ad ora abbiamo visto come Lies Of P sia un titolo assolutamente solido dal punto di vista di trama, ambientazione, level design e gameplay. Il titolo di Neowiz, però, non si ferma qui. Ispirazioni, citazioni e references che permeano Lies Of P sono molteplici e ben amalgamate con la lore del gioco.
I rimandi più evidenti sono quelli legati all’opera di Collodi. I più ovvi e immediati sono i riferimenti alla fata Turchina, qui Sophia, ovvero colei che guiderà il protagonista nel suo viaggio. Oppure il Gatto e la Volpe, nel gioco con il ruolo di due persecutori, umani che cacciano i burattini, con cui Pinocchio avrà a che fare più volte.
I riferimenti che sono meno lampanti sono quelli a Polendina, soprannome di Geppetto nel libro e qui un burattino presente all’Hotel Krat. O il personaggio di Lorenzini Venigni. Quest’ultimo presenta un doppio riferimento. Infatti Lorenzini è il vero cognome di Carlo Collodi e Venigni ha una forte assonanza con Roberto Benigni, interprete sia di Pinocchio nell’omonimo film del 2002, ma anche nei panni di Geppetto nel più recente Pinocchio di Matteo Garrone del 2019.
Oltre all’ovvia presenza di numerosi riferimenti alla fiaba di Pinocchio, Lies of P va ad attingere anche alla letteratura americana. Fulcro delle vicende di Lies Of P, infatti, sarà la rottura de «Il grande Patto», ovvero delle leggi che regolano il comportamento dei burattini. Le leggi del grande Patto, che qui sono 4, che ricordano incredibilmente le 3 leggi della robotica ideate dallo scrittore Isaac Asimov all’inizio degli anni Quaranta.
E vissero tutti felici e contenti
In conclusione, come già accennato in precedenza, Lies Of P è tra i migliori titoli soulslike attualmente a disposizione sul mercato, ad esclusione dei lavori targati From Software.
Come nessuno prima d’ora riesce a ricreare le atmosfere tipiche del genere sia in termini di narrativa che di gameplay. Un combat system che non innova particolarmente, ma che prende spunto e declina molto bene elementi caratteristici di altri giochi.
L’elemento più importante che traspare da Lies Of P è proprio l’amore che gli sviluppatori nutrono nei confronti di un genere videoludico che negli ultimi anni è entrato prepotentemente nelle console di tantissimi videogiocatori. Altrettanto palese l’amore e il rispetto per un’opera come quella di Pinocchio che, a primo impatto, potrebbe risultare distante anni luce da una realtà come quella coreana.
#INBREVE
Lies Of P Potrebbe sembrare come un Soulslike uscito direttamente da FromSoftware.
Però, gli sviluppatori coreani di Neowiz riescono nella, non facile, impresa di dar vita ad un gioco che non si limita ad essere “uno dei tanti”, ma che spicca dalla massa e che dà del filo da torcere anche ai capisaldi del genere.
A questo si aggiunge un’estetica e un immaginario incredibile come quello della Belle Époque francese unito alla favola di italiana di Pinocchio.
Lies Of P è assolutamente un gioiello videludico che consigliamo di recuperare a tutti gli amanti del genere soulslike, ma adatto anche a chi vuole approcciarcisi per la prima volta.