Neon Sign Amber, la recensione: un amore che ha il colore dell’ambra

Neon Sign Amber

Romanticismo, sensualità e delicatezza creano il cocktail perfetto qual è Neon Sign Amber, one-shot dall’autrice dell’irriverente Yaritchin Bitch Club, Tanaka Ogeretsu.

Chiunque abbia bazzicato l’universo del Boys’ Love non può non aver sentito nominare almeno una volta il famigerato Yarichin Bitch Club (serie edita da J-Pop in Italia), nonché l’opera d’esordio della sensei Tanaka Ogeretsu.

Divenuta un fenomeno virale solo qualche anno fa grazie all’uscita dell’adattamento anime, la storia di Takashi e dei ragazzi del club di fotografia ha sconvolto il pubblico fin dalla sua prima pubblicazione nel lontano 2012 con la sua irriverenza e sconcezza esasperata. Un esordio senz’altro esuberante e tutt’altro che sobrio per l’autrice, ma che al contempo ha potuto ergersi a perfetto contraltare alle sue pubblicazioni successive: basti pensare a titoli come Escape Journey o Love Whispers, Even in the Rusted Nights (entrambi editi J-Pop in Italia), i quali, a dispetto delle aspettative dei lettori che già conoscevano Yarichin Bitch Club, sono stati in grado di mettere in luce il lato più sentimentale e romantico di Tanaka.

Neon Sign Amber fa parte di questa categoria di opere, riuscendo a distinguersi nella produzione della sensei grazie a due protagonisti unici e affascinanti e una trama che trasuda delicatezza e dolcezza da ogni tavola e balloon.

Pubblicata nel 2015, la storia di Neon Sign Amber è racchiusa in un unico volumetto di cinque capitoli. L’edizione italiana è stata curata da J-Pop nei minimi dettagli: a partire dalla copertina accattivante grazie allo sgargiante fucsia fluo che vi predomina – un richiamo alle luci stroboscopiche della discoteca in cui ha luogo parte della narrazione – fino ad arrivare ai dialoghi abilmente tradotti e senza refusi, offrendo una lettura lineare e piacevole.


La trama in breve


La narrazione si apre presentandoci Yusuke Ogata, un ragazzo giovane e avvenente come tanti, ma che non riesce né a farsi capire dagli altri né ad avere delle relazioni durature a causa della sua totale mancanza di espressività.

All’inizio della vicenda lavora come bodyguard in un club notturno, ed è proprio qui che conosciamo il secondo protagonista, Masaki Saya: un giovane festaiolo dalla pelle ambrata, molto affascinante e dall’indole apparentemente frivola, che si presenta al club ogni sera alla ricerca di donne da rimorchiare.

Neon Sign Amber

©  2017 OGERETSU TANAKA
All rights reserved.
SHINSHOKAN CO., LTD Tokyo
EDIZIONI BD s.r.l., POP DIVISION
through Tuttle-Mori Agency, Inc., Tokyo

I due si incontrano casualmente una mattina fuori dal locale, e in queste circostanze Yusuke scopre non solo che sotto la facciata da donnaiolo Masaki nasconde in realtà una personalità estremamente gentile e insicura, ma anche la sua capacità di riuscire a cogliere e comprendere le sue emozioni come nessuno è mai riuscito.

A dare in seguito inizio alla loro frequentazione è un piccolo “incidente” avvenuto in discoteca, del quale si rendono entrambi complici: Yusuke decide di coprire Masaki, e quest’ultimo vuole saldare il debito offrendogli delle colazioni gratuite al suo ristorante di famiglia. E saranno proprio queste colazioni a far sì che fra i due sbocci del feeling.

Approfondendo la conoscenza di Masaki, Yusuke si sente sempre più inspiegabilmente attratto da lui, finché quella semplice curiosità che in principio si era accesa nel suo cuore non si tramuta a poco a poco in un irreprensibile desiderio.


Considerazioni su protagonisti e temi


Yusuke e Masaki potrebbero non sembrare dei personaggi poi così originali considerando l’universo del Boys’ Love; così come le tematiche presentate, quali bullismo, accettazione di sé e amore che va oltre l’orientamento sessuale. Tematiche per l’appunto già esplorate e affrontate in altre opere, anche molto più approfonditamente di quanto non lo siano in Neon Sign Amber, che comunque, ricordiamolo, oltre a districarsi in soli cinque capitoli, resta comunque una storia d’amore romanzata.

Ma andiamo con ordine, e partiamo dall’aspetto più formale e, forse, più frivolo di questo titolo: il character design di Masaki e Yusuke. Per chi è avvezzo ai Boys’ Love più standard, sa bene quanto le mangaka esasperino le differenze fisiche tra il personaggio che ricopre un ruolo passivo (受け, uke) e quello attivo (攻め, seme) all’interno della relazione. In genere, se l’attivo allora avrà un aspetto e una fisionomia esageratamente virili e, soprattutto, sarà dotato di un fascino tale da far prostrare ai suoi piedi qualsiasi donna incroci il suo cammino; al contrario, il passivo avrà un fisico esile e una statura minuta, lineamenti più delicati e spesso risulterà meno “appetibile” agli occhi delle controparti femminili.

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Ebbene, in Neon Sign Amber, ma più in generale in tutte le opere di Tanaka Ogeretsu, questo stereotipo viene del tutto scardinato: entrambi Yusuke e Masaki hanno infatti dei corpi adulti, le loro fisionomie sono ritratte in maniera pressoché realistica senza esasperare dei tratti particolari, e si può constatare che sono ugualmente ricercati dal gentil sesso.

Possiamo inoltre notare come, fra i due, Masaki sia il personaggio dal design più accattivante: la pelle ambrata, i capelli chiari e setosi, il piercing sul labbro, accompagnati dalla sua ingenuità (che, alle volte, si tramuta in pura sensualità) sono tutte caratteristiche che lo rendono un personaggio nell’insieme molto sexy. Al contrario, il personaggio di Yusuke ha un design sicuramente meno originale e più basic, ma il suo portamento risoluto, audace e al contempo molto sensibile lo rende comunque attraente tanto quanto la sua controparte.

Quanto alle personalità e alla storia dei personaggi, come detto poc’anzi, non brilleranno per l’originalità, ma la narrazione di Tanaka è davvero efficace e travolgente; si focalizza esclusivamente su Masaki e Yusuke conferendo a entrambi una buona caratterizzazione, e la delicatezza e la profondità con cui racconta la loro vicenda permette al lettore di assaporare i cliché che si presentano nella narrazione sotto un’ottica diversa.

Masaki viene introdotto come un donnaiolo che frequenta il nightclub con l’unico fine di conquistare ogni sera una donna diversa. Grazie a Yusuke scopriamo però fin da subito che la realtà è ben altra: non solo veniamo a sapere che nonostante le apparenze Masaki ha una personalità molto sensibile; ma anche che i flirt con le ragazze sono sono fini a sé stessi, e servono solo a far sentire Masaki più “tranquillo”. Una spiegazione che di primo acchito lascia un po’ perplessi, ma che trova la sua logica solo dopo la rivelazione del terzo capitolo: Masaki è omosessuale.

Scottato e ferito da un trascorso difficile, Masaki vive la sua vita nascosto dietro una maschera per sentirsi accettato dal mondo che lo circonda: comportarsi da ragazzo eterosessuale che accalappia le ragazze in discoteca lo fa sentire normale, e quindi più tranquillo, al riparo dal giudizio degli altri che lo hanno sempre discriminato e che lo hanno portato a sentirsi “disgustoso”. Ma per quanto lui ce la metta tutta per rientrare negli standard imposti dalla società, niente può cancellare il suo vero io e fermare i moti del suo cuore.

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Nello sviluppo della relazione con Yusuke osserviamo come Masaki, per quanto capace di esprimere eccitazione quando il nuovo amico manifesta concretamente un interesse sessuale nei suoi confronti, si mostri in qualche modo spaesato e ricalcitrante nell’accettare la dinamica. Questo perché il trauma del suo passato è ancora vivido in lui, e la paura di essere ferito nel profondo lo porta a vivere nell’insicurezza e nella paura di sentirsi nuovamente giudicato e solo.

Yusuke è presentato come il solito ragazzo bello ma imperscrutabile, che fatica a farsi capire dagli altri e a esprimere sé stesso. Infatti, non importa la situazione o la compagnia, Yusuke non riesce ad esprimere neanche il più pallido accenno di emozione; fatto che non solo lo mette in difficoltà di fronte ai suoi interlocutori, ma anche e soprattutto porta all’esasperazione le sue partner: incapaci di leggere il suo viso ermetico, finiscono tutte per troncare la relazione con lui, interpretando l’imperscrutabilità del ragazzo come una totale mancanza di interesse nei loro confronti. Eppure, per quanto i suoi interlocutori non riescano a decifrare i suoi stati d’animo, Yusuke invece sente di stare esternando le sue emozioni, siano esse felicità, sorpresa o soddisfazione, e più volte durante la narrazione dimostra la perplessità, se non addirittura il dispiacere, che queste continue incomprensioni gli provocano.

Questa incomunicabilità lo porta a vivere nella solitudine e nell’insicurezza, che riuscirà a superare solo quando incontrerà Masaki, insicuro e solo tanto quanto lui: obbligato dalla vita a imparare a leggere finanche il minimo tremolio di ciglia sul volto delle persona che lo circondano e lo giudicano, Masaki ha sviluppato un’empatia tale per cui gli riesce facile riuscire a capire chiunque; persino una persona tanto ermetica come Yusuke.

Sarà proprio questa capacità di Masaki a colpire Yusuke e a spingerlo ad avvicinarsi a lui, trovando prima un amico con cui finalmente riuscire a condividere qualcosa e, in seguito, un vero e proprio interesse amoroso.

A questo proposito, vorrei soffermarmi su quello che, personalmente, ritengo essere l’aspetto clou di Neon Sign Amber, ovvero la modalità con cui la Tanaka ha gestito e sviluppato l’amore di Yusuke per Masaki.

Fin dalla prima tavola, Yusuke viene presentato come un ragazzo eterosessuale che non ha mai avuto modo di dubitare del suo orientamento; finché appunto non incontra Masaki. Inizialmente non prova niente più che curiosità nei confronti del bel ragazzo dalla pelle ambrata, l’unico che sembra essere in grado di capirlo: una curiosità che, tavola dopo tavola, vediamo tramutarsi in un’attrazione inspiegabile per Yusuke.  Inspiegabile perché non è solo la personalità di Masaki o la sua empatia a suscitare profondo interesse in lui: ben presto si ritrova ad osservarlo molto, inizia a fare caso alla sua bellezza e a trovarlo sempre più attraente e sensuale nei suoi modi di fare.

Insomma, Yusuke arriva a pensare al corpo di Masaki, a fantasticare su di lui e, addirittura, masturbarsi pensando a lui. Cosa che, giustamente, lo lascia a dir poco sorpreso, ma lo conduce alla consapevolezza di desiderare davvero Masaki (pur essendo un uomo). E a mano a mano che il tempo passa e approfondisce la conoscenza del ragazzo, questa consapevolezza viene comprovata da un sentimento sincero che sboccia e cresce a poco a poco nel cuore di Yusuke. E proprio perché è sinceramente attratto da Masaki ed è convinto non solo di volere, ma anche di poter soddisfare questo desiderio che quando gli si presenta l’opportunità di poter consumare un vero e proprio rapporto sessuale le cose non vanno come previsto…

Ci tengo a sottolineare questo aspetto perché non è per niente scontato incontrare in uno yaoi una reazione tanto realistica – per quanto comunque, come già detto, Neon Sign Amber sia una storia d’amore romanzata.

Yusuke non ha mai desiderato un uomo, ha sempre e solo toccato corpi di donne e se non avesse conosciuto Masaki avrebbe con ogni probabilità continuato a farlo. Pertanto, il suo blocco è più che comprensibile: venire a patti con un nuovo interesse amoroso e sessuale non è per nulla semplice, ed è estremamente interessante poter vivere e affrontare con Yusuke i dubbi e le difficoltà cui va incontro per questo e che, come è naturale che sia, solo col tempo riuscirà a superare.


La regia e il tratto sublime di Tanaka


A contraddistinguere la narrazione di Tanaka da altri autori è l’attenzione della regia e, naturalmente, l’ineccepibile qualità del disegno dell’autrice, classificabile in tutta tranquillità tra le migliori in assoluto nel panorama del genere del Boys’ Love.

La grande abilità della sensei, nonché il suo più grande punto di forza, è il saper trasmettere le emozioni dei suoi personaggi con estrema efficacia, attraverso le espressioni e il linguaggio del corpo. Gli sguardi e le inquadrature parlano prima ancora dei balloon, al punto che questa storia si racconterebbe da sola, anche senza dialoghi, talmente è elevata la capacità della sensei nel rappresentare e comunicare l’interiorità di Yusuke e Masaki.

Prendiamo ad esempio la rappresentazione del senso di colpa di Yusuke dopo aver ferito Masaki. Gli occhi sono nascosti o oscurati, il suo corpo tende a posizioni di raccoglimento: la testa è bassa, le spalle sono curve e le mani coprono il viso; il peso che lo sovrasta è tangibile, la vergogna che prova per aver fatto soffrire Masaki, così come la sua frustrazione per non essere riuscito a scusarsi quando avrebbe voluto, si fanno sentire con forza e intensità nel silenzio e nella solitudine di Yusuke.

Quando poi ci si imbatte in scene come quella del primo bacio che Yusuke ruba a Masaki o la scena in cui Masaki confessa a Yusuke la sua omosessualità, possiamo percepire e provare insieme ai protagonisti l’eccitazione e il subbuglio che divampa in loro; questo non solo grazie ai dialoghi, ma proprio all’attenzione che Tanaka pone negli sguardi e nel linguaggio del corpo.

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Quando Masaki fa coming out non vediamo il suo viso, ma lui in piedi con gli occhi bassi, il viso contro la schiena di Yusuke, le mani strette nei pugni e i piedi che si contraggono: tutto di lui manifesta con concretezza la difficoltà, la vergogna e l’imbarazzo che lo stanno investendo in quella situazione.

Non tralasciamo poi le scene a luci rosse, che qui hanno decisamente gran poco a che vedere con l’irriverenza di Yarichin Bitch Club. Non essendo un punto centrale nella storia, i momenti piccanti di Yusuke e Masaki si concentrano nelle ultimissime pagine del volume e in un breve capitolo extra: l’ingenuità e l’inesperienza di Masaki, accompagnati dalla dolcezza di Yusuke, sono di una tenerezza disarmante; e il tutto compensato e ben condito dall’elevata sensualità dei disegni, che rimangono ben lontani dalla volgarità di cui sappiamo l’autrice essere capace.

Interessante poi la decisione di rendere anonimi e senza volto tutti i personaggi secondari che interagiscono con Yusuke e Masaki, eccetto la madre di quest’ultimo: focalizzandosi solo su di loro, la Tanaka ha potuto dare il massimo nel costruire i suoi personaggi e il loro mondo interiore nel modo più profondo e accurato possibile, pur avendo a disposizione davvero pochissime tavole.


Tiriamo le somme: perché leggere Neon Sign Amber?


Se si è in vena di dolcezza, senza scadere nello stucchevole, e si ha voglia di vedere gli stereotipi del genere Boys’ Love raccontati in chiave leggermente più profonda, allora questo titolo dovrebbe essere uno dei primi da consigliare.

A mio parere, Neon Sign Amber andrebbe letto a prescindere per il semplice fatto che è stato scritto da Tanaka Ogeretsu. La sensei vanta un talento invidiabile, e anche qui ce ne offre la riprova: i disegni sono meravigliosi, dal tratto pulito e realistico, la regia è emozionante e intrisa di romanticismo, e le scene a luci rosse riescono a far venire le farfalle nella pancia senza comunque sfociare nel volgare. Poi, diciamocelo, Yusuke e Masaki sono una coppia irresistibile: non innamorarsi di loro e della loro storia è un’impresa ardua a dir poco. Quanto al formato che J-pop ci offre, il volume è davvero ben fatto e all’interno c’è pure un’illustrazione a colori dei due protagonisti insieme.

Insomma, un titolo davvero meraviglioso. L’unica pecca? Cinque capitoli di un manga di Tanaka non basteranno mai!


In chiusura vi lasciamo ad altre interessanti notizie sul mondo di manga ed anime: la recensione di Spider Web e la recensione di Cyberpunk edgerunners.

4

Summary

L’autrice di Yarichin Bitch Club, Tanaka Ogeretsu, attraverso Neon Sign Amber conquista e stupisce i suoi lettori con una delicatezza e una profondità inaspettate. La vicenda di Yusuke e Masaki ci trascina in un turbine di emozioni e, tra insicurezze, palpitazioni, paure e desiderio, vediamo nascere sotto le luci stroboscopiche della discoteca una tenerissima storia d’amore; forse una come tante altre, ma raccontata dalla mano di una sensei che non ha mai smesso di deludere le aspettative dei lettori con i suoi disegni e la sua regia, sempre impeccabili nella rappresentazione del mondo interiore e delle emozioni dei suoi personaggi. Sicuramente, è un titolo che non può mancare nelle librerie degli amanti del Boy’s Love… così come in quelle dei fan di Tanaka Ogeretsu!

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