Nintendo rinnova la serie Famicom Detective Club con Emio – L’Uomo Sorridente
Fortunatamente la società non ci ha fatto attendere troppo
Dopo l’inquietante debutto del misterioso personaggio di Emio della scorsa settimana, finalmente la Nintendo ha iniziato a dare spiegazioni riguardo a questo spaventoso personaggio. La società ha, infatti, chiarito le cose riguardo l’uomo che, vestito con un impermeabile e con una busta di carta in testa su cui è disegnato un sorriso, ha tormentato i nostri sogni.
The Smiling Man (L’Uomo Sorridente) è, dunque, il protagonista di un nuovo gioco della serie Famicom Detective Club, che non ha avuto nuovi capitoli da ben 35 anni. La società ha rivelato oggi il capitolo, insieme ad un video con il produttore della saga, Yoshio Sakamoto.
L’autore, che ha scritto i primi due titoli della serie ed ha diretto successi come Super Metroid e Metroid: Zero Mission, ha rivelato che l’idea è nata durante lo sviluppo dei remake del Famicom Detective Club nel 2021.
“In Emio – L’Uomo Che Sorride: Famicom Detective Club, uno studente è stato trovato morto in modo inquietante, con la testa coperta da una busta di carta con un faccione sorridente disegnato,” si legge in un comunicato stampa. “Questo viso inquietante somiglia a un indizio ricorrente in una serie di omicidi irrisolti di 18 anni fa, oltre a Emio (l’Uomo Sorridente), un killer di leggenda metropolitana che si dice conceda alle sue vittime ‘un sorriso che durerà per sempre.’ “
I giocatori assumeranno, dunque, il ruolo di un investigatore privato e si metteranno alla ricerca della soluzione del caso per fermare il killer una volta per tutte.
Emio – L’Uomo Che Sorride: Famicom Detective Club uscirà per Nintendo Switch il mese prossimo, il 29 agosto.
Appassionata di scrittura ed innamorata della cultura giapponese, trovo ispirazione sia nei racconti in cui mi immergo sia nei videogiochi che esploro. Attraverso manga, anime e la ricca tradizione artistica del Giappone, coltivo la mia creatività e la mia curiosità per mondi nuovi e avvincenti.
