Homunculus, una riflessione sul manga di Hideo Yamamoto

Homunculus manga
La psicologia umana attraverso il manga

Era il 2005 quando, sulle librerie dei negozi di fumetti italiani, approdava Homunculus, manga di Hideo Yamamoto. Lo stesso autore aveva pubblicato, qualche anno prima, Ichi the Killer, divenuto celebre anche grazie all’adattamento cinematografico di Takahashi Miike. Per quanto disturbante, e per certi versi malato, ciò che colpiva di Ichi the Killer erano, oltre all’efferata violenza, i suoi personaggi, così ben caratterizzati nei loro disturbi e perversioni.

È con il manga Homunculus, però, che Yamamoto dà il meglio di sé dal punto di vista psicologico, regalandoci un’opera che vuole far riflettere, nei suoi 15 volumi, sui valori dell’animo umano.

La ricerca di nuovi valori

Homunculs inizia presentandoci Susumu Nakoshi, un uomo sulla trentina che vive come senzatetto ai margini di un parco. Fin da subito ci viene spiegato come questa sia una scelta di vita fatta da Nakoshi stesso, nel tentativo di tornare ad apprezzare la vita nella sua semplicità di essere umano. Egli, infatti, fin dalle prime pagine del manga inizia un percorso di distacco, lasciandosi alle spalle una vita contornata di denaro, sesso e piaceri. La cosa che salta subito all’occhio, però, è che Nakoshi, a differenza degli altri senzatetto che popolano il parco, vive all’interno della sua automobile, unico bene materiale a cui è rimasto attaccato. Ogni sera si addormenta ai margini della strada che separa il parco da un lussuoso hotel, rimarcando la sua situazione di stallo: egli mira a voler riscoprire se stesso, senza, però, riuscire ad abbandonare del tutto quel mondo fatto di sfarzo e piaceri.

Ed è proprio in quel momento di stallo che avviene l’incontro con Manabu Ito, un promettente studente di medicina che propone al nostro protagonista di sottoporsi ad un particolare intervento in cambio di denaro. Secondo alcuni studi è, infatti, possibile, attraverso una precisa trapanazione del cranio, sbloccare un’area sensoriale del cervello. Sebbene un primo momento di incertezza, Nakoshi finisce con l’accettare l’offerta. Così, dopo l’operazione, egli diventa capace di vedere gli Homunculus, rappresentazioni fisiche dell’animo delle persone. La loro forma e l’aspetto riflettono sia lo stato d’animo sia i sentimenti dell’individuo, soprattutto quelli  più profondi e nascosti. Inoltre essi rappresentano le problematiche esistenziali che affliggono l’individuo, anche quando questo non se ne rende conto.

Manabu dà, quindi, inizio ad una serie di esperimenti che vedono Nakoshi confrontarsi con gli Homunculus. Il nostro protagonista ha capito, infatti, di poter interagire con essi attraverso il confronto con i loro possessori, nel tentativo di risolvere i loro traumi.

Homunculus: un confronto con se stessi

Inizia, così, un’analisi psicologica sull’animo umano, dalla quale emerge la difficoltà che hanno le persone nel capire realmente gli altri. Presi come siamo dal nostro ego, non ci accorgiamo dei reali sentimenti altrui, anche perché quello che ci viene mostrato (e mostriamo) è spesso solo un guscio, che nasconde (e protegge) un’intimità molto più profonda.

Persino lo stesso Nakoshi è vittima del proprio ego. Il fatto di aiutare qualcun altro, infatti, magari con un problema simile al suo, si rivela, alla fine, un modo per analizzare se stesso. Questo perché tendiamo spesso a proiettare parte di noi negli altri, cercando in loro conferme per noi stessi. Scavando nella vita di questi individui e scoprendo se stesso attraverso gli altri, riemergono, quindi, i demoni che il protagonista celava latenti dentro di sé e con i quali si dovrà, ora, confrontare.

Nakoshi è, infatti, un personaggio complesso, il cui passato nasconde dei terribili segreti. L’intera storia è, quindi, un interessante percorso all’interno del suo Io, riflesso negli altri. Un viaggio faticoso e combattuto per superare le proprie lotte interiori, sfociando in quella che è una vera e propria riscoperta del proprio essere. Come suggerisce il manga, però, l’interpretazione della storia stessa può variare, a seconda delle nostre esperienze e del nostro modo di pensare.

Una società distorta

La visione della società di Hideo Yamamoto che emerge dall’opera è alquanto negativa. L’autore ritrae una collettività totalmente assorbita dal capitalismo, materialista ed ipocrita, in cui tutto ruota attorno al denaro e all’aspetto fisico. La perdita di valori è ciò che ha spinto il nostro protagonista a vivere come un senza tetto, alla riscoperta di se stesso come essere umano. Ed è proprio la società stessa, così crudelmente descritta dall’autore, a dar vita agli Homunculus.

Homunculus è sicuramente uno dei manga più filosofici e riflessivi che vi capiterà di leggere. Certo non si tratta di un manga leggero, ma di una di quelle letture che, nel bene e nel male, ti lascia qualcosa. Con quest’opera, infatti, Hideo Yamamoto intende lanciare una riflessione psicologica sull’essere umano, senza la paura di esplorare i meandri più profondi del nostro animo.

Per ultimo, ma non per importanza, una menzione ai fantastici disegni di Yamamoto,  che riesce a trasmettere appieno il suo messaggio attraverso le sue illustrazioni dettagliate.

In Italia Homunculus è stato pubblicato in 15 volumi da Planet Manga, che sta pian piano ristampando tutta l’opera. Vi ricordiamo inoltre che fino all’11 giugno potrete approfittare dello sconto del 20% su una selezione di titoli Panini Comics

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